
Il GiocaGiò riaprirà fino a mezzanotte. grazie ai volontari dell’associazione nazionale carabinieri in congedo (Anc)
Dopo giorni di polemiche e malumori, il parco GiocaGiò di via Marradi torna ad aprire fino a mezzanotte. La decisione è ufficiale e scatterà già da domani, grazie a un accordo tra il Comune e i volontari dell’Associazione nazionale carabinieri in congedo (Anc), che garantiranno maggiore vigilanza nelle ore serali, in coordinamento con la polizia municipale.
Il giardino, frequentatissimo da famiglie con bambini, era finito nell’occhio del ciclone la scorsa settimana, quando un’ordinanza comunale ne aveva anticipato la chiusura alle 21 per motivi di ordine pubblico.
Ad innescare il provvedimento erano stati diversi episodi di risse, litigi e disordini provocati da baby gang, ma in alcuni casi anche da gruppi di genitori. Una situazione complessa, al confine tra inciviltà e disagio sociale, che aveva costretto l’amministrazione a intervenire con urgenza. La chiusura anticipata aveva però sollevato numerose proteste. Tra i primi a mobilitarsi Fratelli d’Italia, che aveva lanciato una petizione per chiedere la riapertura serale, raccogliendo in poche ore un centinaio di firme. A seguire erano intervenuti eponenti di centrosinistra e centrodestra. La risposta adesso è arrivata: l’accordo con l’Anc permette di ripristinare l’orario normale di apertura, senza rinunciare alla sicurezza. I volontari saranno presenti ogni sera dalle 20 alle 24, con un servizio di osservazione e deterrenza.
"Ci siamo impegnati con un impiego maggiore di volontari per poter restituire alla città uno spazio importante – spiega Claudio Lo Bue, presidente dell’Associazione carabinieri –. C’è una buona collaborazione con Comune e polizia municipale, e ci auguriamo che chi frequenta il parco tenga comportamenti corretti e rispettosi anche perché si tratta di bambini che hanno il diritto di divertursi".
Soddisfazione anche nel Partito Democratico, che nei giorni scorsi aveva chiesto pubblicamente di rivedere la decisione della chiusura anticipata. "È positivo che il commissario abbia ascoltato la città – commenta Aksel Fazio, coordinatore della segreteria Pd Prato –. Ma è fondamentale ricordare che i soli controlli non bastano: servono percorsi educativi, spazi aperti e presidi sociali. La sicurezza si costruisce con la partecipazione della comunità, non spegnendo le luci".
Sulla stessa linea Irene Tirinato, segretaria del circolo Pd di Coiano, con gli ex consiglieri Paola Tassi ed Edoardo Carli: "Il presidio dell’Anc è un primo passo, ma gli spazi pubblici si rendono sicuri promuovendone un uso consapevole. Vanno potenziati i percorsi di inclusione, educazione civica e coinvolgimento attivo dei cittadini".
Dal Comune fanno sapere che la chiusura anticipata, in vigore fino al 15 settembre, era pensata proprio come misura tampone, utile a valutare con rapidità una soluzione più equilibrata. Intanto, parallelamente al presidio dei carabinieri in congedo, saranno attivati anche interventi di educativa di strada. L’obiettivo è intercettare i segnali di disagio, prevenire i conflitti e offrire risposte a situazioni sociali complesse, lavorando a fianco dei frequentatori del parco, in particolare dei più giovani.
Il GiocaGiò, insomma, riapre davvero: non solo i cancelli, ma anche una prospettiva più ampia, che prova a coniugare sicurezza, partecipazione e inclusione. E se è vero che un presidio serale può frenare gli episodi di violenza, è altrettanto vero che la sfida è a lungo termine. Far tornare i cittadini a vivere gli spazi pubblici significa anche restituire fiducia. La stessa fiducia che da venerdì sera tornerà a popolare il giardino di via Marradi, tra bambini sui giochi, genitori seduti sulle panchine e volontari in divisa, a ricordarci che la sicurezza non è mai solo una questione d’orario. Ma soprattutto che l’educazione e il rispetto stanno alla base del vivere.
Silvia Bini