MONICA BIANCONI
Cronaca

L’inferno di via Respighi. Quei 34 garage occupati: da anni abusi, furti, droga

Due condomini, cittadini esasperati: “Abbiamo paura a uscire di casa non solo la sera. Le forze dell’ordine? Pochi interventi e poi tutto ritorna come prima”

A sinistra i garage occupati; a destra l’intervento di vigili del fuoco e forze dell’ordine dopo il recente incendio

A sinistra i garage occupati; a destra l’intervento di vigili del fuoco e forze dell’ordine dopo il recente incendio

Prato, 30 giugno 2025 – “Il nostro condominio e il quartiere come possono liberarsi da questa illegalità diffusa e dai clandestini? Se bisogna chiamare l’esercito, chiamiamolo”. Sono le parole dei condomini di via Respighi 33 e 35, nella zona del Macrolotto Zero, che denunciano l’occupazione abusiva di 34 autorimesse private, disposte su 2 piani interrati con accesso condominiale dalla rampa di via Puccini 26.

“L’edificio condominiale – spiegano i residenti – è stato ultimato nel 2010 con 34 autorimesse su due piani interrati. Fra il 2016 ed il 2018 le prime occupazioni abusive di cittadini orientali che avevano fatto di alcune rimesse le loro case, compreso il quotidiano furto di energia elettrica e d’acqua condominiale”.

Questo ha portato i condomini alla denuncia e al conseguente intervento delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco. Quest’ultimi sospesero il Cp (certificato di prevenzione ed incendi) dei due piani e di tutte e 34 autorimesse e dei posti ambulanza ai piani interrati.

“Tale provvedimento – spiegano i condomini – ha determinato la cessazione d’uso dei garage, il progressivo intervento di chiusura delle porte condominiali che dalle scale che vanno ai piani delle autorimesse, il blocco degli ascensori che arrivavano al secondo piano sotto terra, fino alla chiusura con inferriate anche dei vani scale condominiali per scendere a entrambi i piani interrati, nonché la chiusura con catena del cancello carrabile e l’asportazione dei motori elettrici originari”.

Un bel problema, ma c’è di più. “Negli anni le cose sono peggiorate – aggiungono i residenti – e in questi nove anni nonostante nonostante qualche intervento delle forze dell’ordine, più volte sollecitate, addirittura con un esposto alla Procura della Repubblica del gennaio 2024, la autorimesse non sono mai più state liberate. Oggi sono occupate sia durante il giorno che durante la notte da persone diverse: cinesi, magrebini, africani. Un via vai frequente. Gli abitanti del condominio, prevalentemente cinesi, hanno paura a denunciare i loro connazionali per paura, e spesso chiedono ai pochi italiani abitanti o ai proprietari di fare qualcosa per liberarli”.

Una situazione intollerabile. “E’ pericoloso per i proprietari anche solo andare a controllare –continuano i condomini – Le autorimesse sono state deteriorate e danneggiate sia nei portoni privati che in quelli condominiali. Ci sono rifiuti, sporcizia, oggetti di refurtiva. Noi siamo convinti che si nascondano clandestini e armi, perché questo risulta anche dagli interventi della polizia negli anni. Vediamo chiaramente i pusher che scambiano soldi e droga, persone che passano attraverso le sbarre del cancello carrabile. Una sbarra risulta segata per non saltare il cancello e tutto avviene anche di giorno”. A gennaio 2025 l’amministratore di condominio è stato convocato in questura insieme ad altri condomini. “Sembrava che ci fosse l’intenzione di procedere a uno sgombero – concludono –, invece non è stato fatto nulla, fino al recente incendio di giugno con intervento obbligato e congiunto di vigili del fuoco e forze dell’ordine, che hanno sgomberato una serie di persone. Puntualmente però ritornano”.

“Che un privato cittadino che paga le tasse non possa usufruire del suo garage è veramente una cosa allucinante – dice Bruno Gualtieri, il presidente del Comitato Macrolotto 0 –. Questa gente non ha rispetto per nessuno. Spaccio di droga, bische, prostituzione. Ci troviamo tutte le mattine vetri delle auto spaccate, furti nei garage, senza contare la questione igienico sanitaria che fa paura. Una situazione insostenibile, che peggiora giorno dopo giorno”.