FRANCESCO BOCCHINI
Cronaca

Montemurlo, riconosciuto il figlio di due mamme

Il Comune per la prima volta applica la sentenza della Corte costituzionale

Montemurlo, riconosciuto il figlio di due mamme

Montemurlo, riconosciuto il figlio di due mamme

Montemurlo, 8 agosto 2025 - Il Comune di Montemurlo ha accolto la sentenza della Corte Costituzionale numero 68 del 2025 e questa mattina, per la prima volta, ha riconosciuto Niccolò, figlio di due mamme. A fare richiesta all’ente, in vista dell’imminente nascita del bambino, erano state due montemurlesi unite civilmente, Sharon Sabatino e Giulia Berti

Secondo la Corte infatti, entrambe le madri di una coppia omogenitoriale, possono riconoscere i figli alla nascita, quindi i bambini nati grazie alla procreazione medicalmente assistita all’estero possono essere iscritti all’anagrafe come figli di due madri. Il Comune di Montemurlo, di fronte alla richiesta della coppia, ha provveduto al riconoscimento del piccolo, nato qualche giorno fa all’ospedale Santo Stefano di Prato. 

Grande la felicità delle due donne che ora saranno a tutti gli effetti entrambe mamme di Niccolò, madre biologica e madre intenzionale. «Il riconoscimento di Niccolò è stata una grande emozione e sono felice che Sharon e Giulia abbiano voluto condividere pubblicamente questo momento. Ogni famiglia deve avere la libertà di esistere, ogni bambino quella di essere riconosciuto – dice il sindaco Simone Calamai - Nell’interesse della centralità del minore, questo riconoscimento è un passaggio di civiltà per garantire al bambino il diritto ad avere la tutela di entrambi i genitori».

Oggi anche a Montemurlo dunque le madri intenzionali non dovranno più affrontare lunghi iter di adozione per ottenere il riconoscimento legale dei propri figli, i bambini nati grazie alla procreazione medicalmente assistita realizzata all'estero. Questi bambini avranno due madri e potranno essere iscritti all'anagrafe come figli di entrambe. Il sindaco Calamai ha poi voluto ringraziare il segretario comunale e il personale dell’ufficio anagrafe del Comune per l’impegno e la disponibilità dimostrata per attuare una procedura che ancora non è disciplinata formalmente.