Prato, 22 maggio 2025 – Sei zone ben precise e delineate della città: dal laghetto degli Alcali, zona I Lecci, ai giardini di via Ferrucci fino alle Badie. Ieri si è alzato in volo pure l’elicottero dei carabinieri venuto da Pisa per una visuale dall’alto e per circoscrivere i luoghi in cui guardare. Ricerche e indagini a 360° per cercare qualche elemento utile a rintracciare Denisa Maria Adas, la trentenne di origine romene, escort di professione, di cui non si hanno più notizie dalla serata di giovedì 15 maggio quando si è sentita per l’ultima volta con la mamma, Maria Cristina Paun, con cui la donna vive a Roma, in zona Torpignattara. E’ stata la madre a sporgere denuncia nel pomeriggio di venerdì dopo che la figlia non aveva più risposto a telefonate e messaggi dalla notte di giovedì.

La donna, che era ospite nel residence “Ferrucci” dove accoglieva i clienti, si è come volatilizzata nel nulla. Gli investigatori – le indagini coordinate dalla procura sono seguite dai carabinieri di Prato con i colleghi del Sis di Firenze – non tralasciano nessuna pista: dall’allontanamento volontario al rapimento. La procura, diretta da Luca Tescaroli, ha aperto un fascicolo per sequestro di persona. Il sospetto, però, è che Denisa possa trovarsi nei guai. La professione esercitata e i racconti dei testimoni fanno pensare che non sia andata via di sua volontà ma che sia stata costretta.
“La vedevo passare di qui, era una ragazza che si notava – ha raccontato un testimone che ha un negozio vicino al residence di via Ferrucci – La scorsa settimana l’ho vista discutere in maniera piuttosto animata con un uomo, non tanto alto e piuttosto grosso, sul muretto che dà su via Ferrucci. Lì per lì non ci ho fatto caso”. Una testimonianza importante. La mamma invece riferisce che i suoi rapporti con la figlia erano ottimi. Le due donne – sempre secondo quanto sostenuto dalla madre – si sentivano diverse volte al giorno. La mamma conosceva il mestiere esercitato dalla figlia e a volte era in pensiero per lei. “Non è mai successo che abbia spento i telefoni o che non mi rispondesse per così tanto tempo”, ha detto Maria Cristina. Poi c’è la testimone che ha riferito agli investigatori di aver sentito Denisa parlare al telefono con qualcuno e dire “Se mi trovano mi ammazzano”. Difficile pensare che Denisa si sia allontanata volontariamente.
Intanto i cani molecolari fatti arrivare nel residence martedì pomeriggio avrebbero fiutato le sue tracce. I cani hanno portato gli investigatori nella parte posteriore del residence, come se Denisa fosse passata da lì per l’ultima volta. La stanza dove risiedeva e l’auto sono state sequestrate.
Ieri i carabinieri e i volontari di protezione civile hanno cercato tracce della donna insistendo soprattutto intorno alla zona del laghetto degli Alcali, ai Lecci. E’ stato fatto girare l’elicottero dei carabinieri ma purtroppo le ricerche hanno dato esito negativo. A circoscrivere le ricerche nella zona – in passato frequentata da prostitute –, oltre alle indagini, anche una sensitiva che avrebbe contattato l’associazione Penelope che si sta occupando del caso. La sensitiva avrebbe indicato i luoghi dove avrebbe ’sentito’ la presenza di Denisa, fra questi anche il laghetto degli Alcali. Le ricerche sono andate avanti in via Ferrucci e alle Badie. Nel frattempo alcune amiche di Denisa e la mamma sono state sentite a lungo in procura per ricostruire gli ultimi spostamenti della donna. Un’amica avrebbe riferito che Denisa prima di arrivare a Prato, era stata a Montecatini e con sé aveva 5-6mila euro.