REDAZIONE PRATO

Coltellata alla gola, trovato morto. L’amico ferito nella stessa stanza

Vittima un impiegato di banca di 51 anni, l’altro ne ha 55. Erano lì da tre settimane con un cane rottweiler. L’episodio è ancora tutto da chiarire. Nella stanza un biglietto scritto a mano indirizzato alle famiglie. .

Vittima un impiegato di banca di 51 anni, l’altro ne ha 55. Erano lì da tre settimane con un cane rottweiler. L’episodio è ancora tutto da chiarire. Nella stanza un biglietto scritto a mano indirizzato alle famiglie. .

Vittima un impiegato di banca di 51 anni, l’altro ne ha 55. Erano lì da tre settimane con un cane rottweiler. L’episodio è ancora tutto da chiarire. Nella stanza un biglietto scritto a mano indirizzato alle famiglie. .

Una macabra coincidenza. Un altro morto e una persona ferita nella stanza di fronte a quella nella quale due mesi e mezzo fa fu uccisa (e poi decapitata) la escort Maria Denisa Paun. L’orrore che ritorna. Denisa occupava la stanza 101 al primo piano del residence "Ferrucci" a Prato. Maurizio Drovandi, pratese di 51 anni, dipendente del Monte dei Paschi di Siena, e il compagno Marco Vitali, 55, avevano preso in affitto, da una ventina di giorni, quella di fronte, la numero 107. Ieri è successo l’impensabile: Drovandi è stato trovato con la gola sgozzata, il cadavere era per metà sotto il letto. Accanto c’era Vitali, anche lui con un taglio alla gola (risultato poi superficiale) e ferite su braccia e gambe. Nella camera c’erano un cane rottweiler e un biglietto scritto a mano e indirizzato alle famiglie dei due uomini. Il sangue era dovunque, mescolato agli escrementi del cane. Una scena raccapricciante.

Tutto è cominciato ieri mattina intorno alle 10,30 quando alcune persone che lavorano nello stabile – oltre al residence nel palazzo ci sono uffici – hanno allertato le forze dell’ordine per il cattivo odore che si stava diffondendo, dalla sera precedente, nel vano scale. E’ arrivata una volante della polizia. Gli agenti hanno accertato che l’odore proveniva dalla stanza 107, ma quando hanno provato a bussare il cane, di proprietà di Drovandi, ha reagito con ferocia, forse voleva difendere i padroni dall’intrusione. E’ stato necessario chiedere l’intervento di un veterinario e dell’Sos animali per poter accedere alla camera. Il cane è stato sedato e portato all’esterno in sicurezza.

A quel punto – erano già le 13,30 – la polizia è entrata: nella piccola camera c’era l’orrore. Drovandi era disteso per metà sotto il letto con la gola tagliata. Vitali era vicino a lui, agonizzante ma cosciente. Quest’ultimo è stato trasferito in ospedale: non è in pericolo di vita.

Ma che cosa è successo? Al residence Ferrucci sono intervenute la Scientifica e la Squadra mobile per i rilievi. La procura ha aperto un fascicolo per omicidio e lesioni e disposto l’autopsia. Secondo quanto ricostruito, Drovandi era morto da un paio di giorni. L’ultimo messaggio partito dal suo cellulare risale a mercoledì. La vittima e il compagno non sarebbero più usciti dalla stanza, nessuno li avrebbe visti.

La procura non esclude nessuna pista anche se sembra impossibile l’azione di terze persone vista la presenza del cane aggressivo. Potrebbe essere stato un "suicidio collettivo" o un omicidio suicidio cui però Vitali è sopravvissuto. Secondo quanto appreso, il coltello usato sarebbe uno di quelli in dotazione nella piccola cucina della stanza del residence. Infine non si esclude una messinscena. Nella stanza c’era un biglietto scritto a mano e "in fretta", spiegano gli investigatori. Era indirizzato alla famiglia di Vitali con una postilla rivolta ai parenti di Drovandi. Possibile che i due abbiano deciso di suicidarsi insieme e Vitali non ci sia riuscito? Oppure Drovandi è stato ucciso? Gli inquirenti attendono di poter interrogare il sopravvissuto per chiarire quello che è accaduto.

Laura Natoli