FRANCESCO INGARDIA
Cronaca

Nervi tesi in coalizione. M5S “preoccupati e vigili” ma il Pd per ora tiene botta

In caso di arresto anche per i dem sarebbe uno tsunami

Irene Galletti, capogruppo regionale e coordinatrice del Movimento Cinque Stelle

Irene Galletti, capogruppo regionale e coordinatrice del Movimento Cinque Stelle

Firenze, 15 giugno 2025 – Il Pd tiene botta, almeno fino alla decisione del gip (arresti sì, arresti no). I Cinquestelle invece sono in fermento e non lo mandano a dire restando “vigili”. È cominciata la settimana più lunga per il Pd e Ilaria Bugetti, finita nel mirino Dda di Firenze. L’accusa di corruzione che pende sulla sua testa per l’intreccio di rapporti e “favori” all’industriale amico di vecchia data Matteini Bresci, ha scosso le fondamenta del partito toscano. Molto più di quanto traspaia a favor di microfono.

La difesa d’ufficio della segreteria regionale di Emiliano Fossi (“piena vicinanza e affetto alla sindaca Bugetti, con rispetto e fiducia nell’operato della magistratura”), ha una data di scadenza: giovedì 19 giugno, giorno dell’interrogatorio di Bugetti. Fino a quel momento la linea di via Forlanini è appesa a una sorta di equilibrismo tattico: garantismo e azzeramento dell’opportunità politica di chiedere, in via precauzionale, un passo indietro alla sindaca di Prato. Ma lo tsunami è dietro l’angolo, qualora il gip dovesse accogliere la richiesta di misura cautelare degli arresti domiciliari avanzata dalla procura di Firenze.

In un evento ieri a Prato, abbracciata dall’assessora regionale Monia Monni, che ha tenuto a ricordare la loro amicizia, la stessa Bugetti ha ribadito di essere “a disposizione degli organi inquirenti”. Ma per quanto dagli ambienti vicini a Bugetti filtri la volontà di “andare fino in fondo” a questa vicenda, i mal di pancia degli schleiniani - alla guida del Pd Toscana di Novoligrad - sono montati come la panna. A preoccupare è soprattutto la vicenda degli 11mila euro per il lavoro part-time e la vicinanza a un imprenditore non proprio specchiato. Fino a giovedì nessuno strappo, ma se i domiciliari diventassero realtà si aprirebbe un’altra strada. Quella della probabile richiesta di dimissioni.

La exit strategy (forzosa e forzata) in casa Pd, con questo scenario, è dunque questa: pressing per le dimissioni della sindaca di Prato, scioglimento della giunta e elezioni anticipate da accoppiare alla tornata regionale d’autunno.

Chi resta, nel frattempo, alla finestra? Il Movimento 5 Stelle, naturalmente. Per molteplici fattori. A Prato sono in giunta con il Pd con un assessore, dalla svolta ’contiana’, la “questione morale” post-Berlinguer è ancor più una delle colonne portanti valoriali inderogabili, invalicabili, imprescindibili. Al punto da essere fattore dirimente per un potenziale accordo in chiave campo largo a qualsiasi livello. Lo stesso che, faticosamente, i quadri regionali (Fossi e Galletti), stanno cercando di imbastire a son di limature su programmi e candidature digeribili a cinque mesi dal voto. Dopo il “gelo” iniziale del gruppo dirigente, i 5s hanno scelto il day after alla burrasca giudiziaria per una presa di posizione, che già fa capire l’antifona. “Il M5s esprime seria preoccupazione per i recenti fatti giudiziari che coinvolgono la sindaca Bugetti - l’avviso della coordinatrice regionale, fedelissima di Beppe Conte, Irene Galletti -. Ribadiamo piena fiducia nella magistratura, che deve poter operare con rapidità e autonomia e riteniamo fondamentale che la sindaca garantisca massima collaborazione con gli inquirenti e piena trasparenza nei confronti dei cittadini di Prato”.

Galletti però va oltre, paventando velatamente una possibile fuoriuscita dalla giunta pratese a seconda dell’esito dell’interrogatorio: “Il M5s - la promessa della capogruppo in Regione - manterrà un atteggiamento vigile e responsabile, in vista dell’udienza del 19 giugno, quando la sindaca sarà chiamata a comparire. Nel pieno rispetto del mandato ricevuto dai pratesi, se dovessero emergere elementi incompatibili con il nostro sostegno alla giunta non esiteremo ad agire di conseguenza”. Il Pd è avvisato.