SARA BESSI
Cronaca

Prato, solo un'ambulanza con medico a bordo: indeboliti i servizi di urgenza

Finora erano due i mezzi a disposizione del 118. La scelta dettata dall’insufficienza del personale. "Riorganizzazione sbagliata"

La scena dell'incidente

Prato, 4 agosto 2021 - Si potrebbe definire il tormentone dell’estate, di ogni estate, se l’argomento non meritasse toni più seri visto che di mezzo c’è la salute dei cittadini. Sta di fatto che anche quest’anno torna puntuale a tenere banco la polemica sulla carenza dei medici dell’emergenza.

Succede infatti che i medici appena assunti - in verità assai pochi - preferiscano accettare incarichi nelle Usca (le unità operative che effettuano servizio a domicilio per i sospetti contagiati da Covid), oppure prendano la strada del pronto soccorso piuttosto che decidere di salire a bordo delle ambulanze. C’entrano gli stipendi, c’entra anche il tipo di lavoro che si è chiamati a fare. Conclusione: i numeri non tornano.

E visto che la decisione era nell’aria ormai da tempo - se parlava già prima dello tsunami Covid - l’Asl Toscana Centro sembra avere colto l’occasione dell’estate, quando tradizionalmente la città tende a svuotarsi maggiormente, per mettere mano ad una prova di riorganizzazione del servizio di emergenza urgenza del 118 svolto a Prato con le ambulanze delle associazioni di volontariato.

In sostanza a Prato sparirà una delle due ambulanze con medico a bordo che finora sono attive quotidianamente e a partire dalla metà di agosto ne resterà soltanto una in funzione 24 ore su 24. A questo equipaggio, composto da un autista, un medico e un soccorritore, si affiancheranno altre due ambulanze cosiddette India: si tratta delle ambulanze con bordo solo un infermiere, insieme all’autista e a un soccorritore. Il totale fa tre ambulanze in servizio sul territorio, come adesso. Ma mentre finora due di queste avevano il medico a bordo, fra dieci giorni di medici ce ne sarà soltanto uno.

E le altre due ambulanze saranno con l’infermiere. Un assetto che pare destinato a diventare stabile d settembre. La riorganizzazione fa storcere il naso ai medici del 118. "Una scelta del genere è comprensibile in una logica di razionalizzare delle forze a disposizione, visto che ci sono sempre meno medici a disposizione per svolgere il servizio di emergenza urgenza", dice un gruppo di medici che chiede di restare anonimo. "Ma sarebbe opportuno che tale riorganizzazione avenisse guardando oltre i confini cittadini, inserendo il servizio all’interno dell’area provinciale.

Le necessità di Prato, anche se in agosto ci sono meno persone, sono maggiori rispetto a quelle di altre realtà della provincia, come Vaiano, dove ad esempio verrà mantenuta un’ambulanza medicalizzata dalle 8 alle 20, ma anche Montemurlo e Poggio a Caiano. Forse sarebbe stato meglio procedere con una revisione globale. Per esempio, a Prato non sarebbe sbagliata l’introduzione dell’automedica, progetto che in altre realtà, come a Empoli, sta funzionando benissimo".

Un’operazione normale secondo quanto afferma Simone Magazzini, direttore del dipartimento di emergenza urgenza dell’Asl Toscana Centro. "Durante il periodo estivo il sistema di emergenza urgenza viene sempre rimodulato, e comunque in linea con gli standard previsti dal decreto Balduzzi". E rassicura i cittadini: "La copertura è assicurata e risponde ai criteri dei servizi di emergenza urgenza". Per quanto riguarda nello specifico il caso sollevatao a Prato, Magazzini fornisce una spiegazione: "In alcuni giorni, per esigenze di organico, su Prato è prevista la presenza di due infermieristiche ed una medicalizzata. Restano invariati gli altri punti di guardia nei comuni limitrofi: ossia Vaiano, Vernio, Comuni medicei e Montemurlo".