CLAUDIA IOZZELLI
Cronaca

A Gavigno il documentario sui cavalli

L’estate di Gavigno torna ad accendersi con un focus sui cavalli della Calvana, sabato pomeriggio alle 16 alla Baita, e...

L’estate di Gavigno torna ad accendersi con un focus sui cavalli della Calvana, sabato pomeriggio alle 16 alla Baita, e...

L’estate di Gavigno torna ad accendersi con un focus sui cavalli della Calvana, sabato pomeriggio alle 16 alla Baita, e...

L’estate di Gavigno torna ad accendersi con un focus sui cavalli della Calvana, sabato pomeriggio alle 16 alla Baita, e con la proiezione del documentario su Gambatorta e sugli equini che vivono allo stato brado sul promontorio preappenninico dopo l’abbandono del territorio da parte di allevatori e agricoltori, nel secolo scorso. Il documentario, realizzato dal fotografo Daniele Rossi, racconta la storia di Gambatorta, uno stallone grigio pomellato che da anni conviveva con una frattura ad una zampa anteriore, scomparso qualche mese fa – ad un’età stimata di 18 anni - ma senza farsi mancare niente di quella che è la vita di branco. Il video mostra infatti la quotidianità di un esemplare che, nonostante la menomazione, è riuscito non solo a sopravvivere a lungo nelle difficili condizioni che un ambiente come la Calvana può presentare, che aveva stretto rapporti con gli altri stalloni, con cui combatteva per le femmine, e che probabilmente è riuscito anche a riprodursi. Un simbolo di forza e resistenza per i tanti camminatori che lo avevano adottato come mascotte e che si erano affezionati a lui. Il video, che è già stato proiettato con grande successo di pubblico a Prato, al centro Pecci, e a Vaiano, sarà introdotto dalla presidente dell’associazione Salvaguardia e Sviluppo Calvana, Agnese Santi (nella foto), il gruppo che si occupa di monitorare e soccorrere i cavalli del promontorio montuoso, un centinaio, insieme alla tutela dell’ambiente, sito Natura 2000. L’appuntamento è organizzato dall’attivissima pro loco di Gavigno, che anche quest’anno ha un ricco programma di iniziative nel segno della tradizione e della scoperta del territorio valbisentino.

c.i.