Vespa Days, un mondo in festa. Quattro giornate per celebrare l’icona di una generazione

Pontedera, culla del mito, ospita oltre diecimila persone di 54 Paesi, dall’Arabia al Perù. E’ nata nel ’46, ha 78 anni, ma non soffre i segni del tempo: è il gioiello della corona della Piaggio

Pontedera (Pisa), 18 aprile 2024 – Come la figlia prediletta che, dopo essere nata e cresciuta in famiglia, decide di spiccare il volo per andare a fare fortuna in giro per il mondo. Una figlia che poi torna a casa, per essere festeggiata come si deve, da parenti, dagli amici. Da tutti coloro che la amano di generazione in generazione. La città di Pontedera, in questi giorni riabbraccia la sua Vespa Piaggio per brindare al 78esimo anno di età di questa eterna giovincella, partorita nel 1946 dal genio di Corradino D’Ascanio, l’ingegnere i nventore degli elicotteri che, proprio partendo dai bozzetti di aeromodelli, disegnò a Pontedera la regina madre degli scooter. Dal cielo alla terra, appunto. O meglio, dal cielo alla strada.

Una Pontedera che quest’anno si è vestita a festa per ospitare, per la prima volta, il Vespa World Days 2024, il raduno mondiale di vespisti che da 70 anni, una volta all’anno, viene organizzato in Paesi diversi e che riunisce gli amanti del mitico scooter tutto italiano. Nell’anno in cui si celebrano i 140 anni di vita di Piaggio ed i 100 anni dello stabilimento a Pontedera, non c’era miglior occasione per omaggiare la Vespa proprio nella città che le ha dato i natali, prima di diventare mito senza tempo e tra le icone più riconosciute del Made in Italy nel mondo. Da oggi a domenica oltre diecimila vespisti provenienti da oltre 50 Paesi, con in testa gli oltre 5mila italiani seguiti dagli 800 tedeschi. Molto forte anche la presenza di belgi, olandesi e svizzeri. Ma ci saranno anche giapponesi, filippini, canadesi, arabi, peruviani e così via, pronti a sfrecciare da Pisa a Volterra, dalle colline di Peccioli a quelle di Lajatico, in sella alla propria Vespa, più o meno storica, più o meno colorata.

E’ l’omaggio della città di Pontedera alla sua storia, al genio di Corradino D’Ascanio ed Enrico Piaggio, a tutte quelle persone uomini e donne che dalla seconda metà del Novecento hanno dato vita ad un’impresa collettiva fatta di lavoro, sacrifici, battaglie, fatiche. Non c’è pontederese che non abbia un ricordo legato alla Vespa ed alla Piaggio, che non abbia una storia da raccontare.

Storie di coraggio e passione, di lotte operaie e di conquiste, di scommesse e di sudore. In questi giorni di preparazione ai Vespa World Days è emerso forte un senso di orgoglio che si è presto tradotto nella responsabilità collettiva di fare tutti qualcosa per rendere storico questo evento unico e probabilmente irripetibile. Dalla Piaggio alla sua Fondazione, dal Vespa World Club al Vespa Club Pontedera fino a tutti i Vespa Club toscani ed ogni associazione culturale, sportiva, sociale, turistica della provincia pisana che è stata coinvolta nell’organizzazione hanno realizzato un maxi evento che vede nella parata di sabato mattina da Pontedera a Peccioli il momento clou, con oltre 10.000 vespisti in marcia sulle colline della Valdera.

Ma i Vespa Days sono anche altro. Mostre, conc erti, eventi culturali, presentazi oni di libri e vetrina per le eccellenze enogastronomiche. Da questo punto di vista un palcoscenico, un’occasione davvero per tutti. Una festa che Pontedera e la sua storia si merita.