
Udienza penale davanti al giudice foto di repertorio
"Quello che è stato fatto, a mio avviso, si configura invece come una vera e propria interruzione di pubblico servizio che, oltre a danneggiare gravemente tutti i cittadini interessati, espone al rischio di conseguenze patrimoniali e penali gli amministratori comunali di San Miniato che se ne sono resi responsabili". Lo dice Morena Lotti, ex dipendente del Comune di San Miniato che, dal 2014 al 2020, è stata distaccata all’Ufficio del Giudice di Pace, dove ha svolto le funzioni di cancelliere. Ufficio che ora è chiuso per mancanza di personale.
Lotti riepiloga e spiega come il Giudice di Pace trovò posto in piazza Bonaparte. Successe nel 2013: "Il Comune di San Miniato decise unilateralmente, senza coinvolgere in quel momento nessun altro Comune, di farsi carico di tutte le spese (comprese quelle per il personale amministrativo) per tenere aperto quell’Ufficio – precisa Lotti –. Non a caso fu il solo Comune di San Miniato a sottoscrivere la relativa convenzione con il Ministero. Non esiste nessun atto, né ufficiale né ufficioso, che attesti il contrario". Gli altri Comuni si aggiunsero dopo, per ragioni di mera collaborazione istituzionale, e si fecero carico pro quota delle spese che San Miniato stava sostenendo, con esclusione però di quelle relative alle due unità di personale.
"Ad oggi non ho idea di quali possano essere le ragioni che hanno impedito al Comune di San Miniato di continuare ad assolvere l’impegno assunto con il Ministero – sottolinea Lotti –. Quello che so è che, anche ammettendo che quelle ragioni fossero assolutamente insuperabili, un ufficio pubblico di quel genere non può essere chiuso dalla sera alla mattina, semplicemente chiudendo il portone. Una decisione di questo genere, che coinvolge decine e decine di utenti in attesa di far valere i propri diritti, avrebbe richiesto un percorso concordato per tempo con tutte le parti interessate (Presidente del Tribunale, Procura della Repubblica, Ministero, Ordine degli Avvocati)".
C. B.