
Nessuna irregolarità nella discarica di Bulera, nel Comune di Pomarance, gestita dalla Società Chimica Larderello Ambiente e in cui confluiscono rifiuti pericolosi e non: è l’esito dei controlli effettuati dal dipartimento Arpat di Pisa, che ha inoltre evidenziato che sarà a breve risolta la criticità connessa alla gestione delle acque meteoriche dilavanti contaminate e non, del piazzale di carico del percolato. La commistione delle acque risulta all’origine, in concomitanza con i principali eventi piovosi, con l’incremento di alcuni contaminanti nel rio Bulera a valle della discarica. Il monitoraggio delle acque superficiali nei 6 punti previsti dall’Aia (autorizzazione integrata ambientale), potenziato ulteriormente per la verifica di questo fenomeno, ha messo in evidenza che il problema è in via di risoluzione grazie anche al prossimo completamento delle due nuove vasche di contenimento dei due flussi di percolato e della definitiva dismissione della vecchia vasca, con l’eliminazione dell’attuale piazzale di carico.
Con la realizzazione delle due nuove vasche (in fase di ultimazione) la gestione del percolato verrà effettuata tenendo separati e distinti i flussi provenienti dal vecchio e dal nuovo corpo discarica. Il percolato proveniente dal nuovo corpo discarica presenta una qualità sensibilmente migliore rispetto a quella del vecchio corpo, dove arsenico e boro sono praticamente assenti, ma presenta un contenuto di cloruri superiore a quello del percolato del vecchio corpo discarica, dovuto al conferimento di fanghi di dragaggio di provenienza marina. Dagli esiti emersi durante il controllo, non sono state evidenziate irregolarità alla verifica amministrativa del registro di carico-scarico rifiuti e relativi formulari di identificazione rifiuti. E’ stato prelevato un campione di rifiuto pericoloso, ossia fanghi contenenti sostanze pericolose prodotti da altri trattamenti di acque reflue industriali, conferiti in discarica e provenienti da una ditta esterna, e i risultati analitici di Arpat hanno evidenziato il rispetto dei limiti di accettabilità previsti per la discarica. Per quanto riguarda le acque sotterranee, dai 6 piezometri esistenti il monitoraggio ha confermato le peculiari caratteristiche idrogeochimiche, caratterizzate dal fatto che l’area in cui è ubicata la discarica ricade nella principale area geotermica toscana: per cui la presenza di contaminanti come boro, arsenico e ammoniaca, sono principalmente legati alla presenza di fluidi geotermici che caratterizzano le acque di circolazione profonda.