CARLO BARONI
Cronaca

Scoperta rete di pusher. Oltre venti condanne

Le indagini scattarono in seguito a episodi di spaccio avvenuti al villaggio scolastico di Pontedera. Così è stata scoperta una...

Si è concluso in tribunale a Pisa, con pene che vanno dai 3 anni e mezzo ai sei mesi di carcere. Indagini dei carabinieri di Pontedera

Si è concluso in tribunale a Pisa, con pene che vanno dai 3 anni e mezzo ai sei mesi di carcere. Indagini dei carabinieri di Pontedera

Le indagini scattarono in seguito a episodi di spaccio avvenuti al villaggio scolastico di Pontedera. Così è stata scoperta una rete di spaccio diffuso, fatta di decine e decine di cessioni di hashish, marijuana, eroina e cocaina. Oltre venti soggetti sono finiti a processo e, alla fine, tutti sono stati condannati in tribunale a Pisa. Gli episodi contestati spaziano dalla Valdera al Comprensorio del Cuoio. Le indagini, per fatti iniziati nel 2019, sono state seguite dai carabinieri di Pontedera. Partendo dai fatti del villaggio scolastico, e seguendo a ritroso le tracce della droga, i militari dell’Arma sono riusciti a identificare tutta la filiera che riforniva le piazze, soprattutto di hashish, marijuana, eroina e cocaina.

Quasi tutti gli imputati, tra italiani e stranieri, con ruoli diversi nella vicenda, risiedono tra Castelfranco, Santa Croce, San Miniato e Montopoli. Da quanto abbiamo appreso, gli accertamenti dei carabinieri erano partiti dalle frequentazioni di alcuni spacciatori – soggetti anche già conosciuti dalle forze dell’ordine – che vivono nei comuni della zona. Si è trattato di un’indagine in crescendo che, alla fine, ha portato tutti davanti al giudice del tribunale di Pisa. Infatti, tutti gli arresti e le perquisizioni non erano avvenuti nello stesso momento.

Nel corso dei mesi, dopo che l’inchiesta era decollata, furono eseguiti ulteriori arresti in flagranza e denunce in stato di libertà. Nel corso della stessa operazione, partita da un arresto a Santa Maria a Monte e andata avanti per un anno, alcuni clienti erano stati segnalati alla prefettura come assuntori. Il processo si è appunto concluso nei giorni scorsi, quando c’è stata la lettura del dispositivo da parte del giudice, che ha disposto pene che – a seconda dei ruoli, della partecipazione ad episodi, dell’intervenuta prescrizione o dell’assoluzione per alcuni reati – vanno dai sei mesi di reclusione, oltre multa, fino ai tre anni e mezzo di carcere.

Carlo Baroni