Khrystyna e il delitto di Corte Nardi: Lupino trasferito in carcere a Prato

Restano a carico del tatuatore i gravi indizi di colpevolezza. L’associazione Penelope: "Soddisfatti"

Krystyna Novak

Krystyna Novak

Castelfranco di Sotto (Pisa), 22 aprile 2021 - Ora Francesco Lupino, si apprende, è nel carcere di Prato. Resta in misura cautelare. Il trasferimento è avvenuto nei giorni scorsi, all’indomani della decisione del Riesame che ha rigettato il ricorso proposto dal suo legale, l’avvocato Valentina Marcucci che chiedeva la scarcerazione.

Sul tatuatore di Orentano, secondo i giudici, restano i gravi indizi di colpevolezza per il delitto della 29enne ballerina Khrystyna Novak, diventata il fantasma di Corte Nardi nella notte tra il primo ed il 2 novembre scorsi. Come Roberta Ragusa, la mamma scomparsa da Gello nella notte tra il 13 ed il 14 gennaio 2012 e mai più ritrovata. Lupino è ritenuto responsabile dalla procura di Pisa – inchiesta del pubblico ministero Egidio Celano – di omicidio volontario e occultamento di cadavere.

Ma intanto l’associazione Penelelope che assiste la madre di Khrystyna rileva "l’importanza del pronunciamento dei giudici del Riesame – spiega l’avvocato Rometta –. Noi siamo soddisfatti perché è stato confermato l’impianto accusatorio della procura che ha svolto un’indagine molto profonda, condotta dalla Squadra Mobile, per far emergere cosa sarebbe accaduto nelle prime ore in cui la ragazza rimase sola dopo l’arresto del fidanzato".

La madre della 29enne, che vive in Ucraina, però ancora non è venuta in Italia, nonostante da tempo, ormai, abbia pronti tutti i documenti. "Stiamo cercando di convincerla – aggiunge l’avvocato Rometta -. Ma non è semplice, la signora Inna è disperata e non accetta che sua figlia possa essere finita così, uccisa. Inizialmente ha fatto di tutto per poter arrivare perché voleva mettersi a disposizione degli inquirenti per aiutare le ricerche. Lei ha sempre creduto che ci fosse una speranza di poter ritrovare Khrystyna".

Intanto, appunto, s’indaga ancora scavando intorno alla personalità di Lupino, la sua passione ben nota per le armi che, in questo caso, almeno in parte l’avrebbe tradito, e il desiderio di procurarsi soldi. Resta sotto la lente, al centro di accertamenti il giallo di Corte Nardi la cui scintilla sarebbe stata la paura di Lupino che la 29enne potesse parlare e raccontare degli affari illeciti che l’uomo condivideva con l’imprenditore 41enne Airam Gonzalez, il fidanzato di Krystyna, che proprio Lupino per vendetta fece arrestare dalla polizia per armi e droga. Lupino – che per armi e droga rischia già un processo dopo la chiusura delle indagini per quella vicenda – sarebbe stato mosso dalla paura e anche dalla rabbia, perché Krystyna stava spingendo il fidanzato ad uscire dagli affari illeciti. Ha fatto tutto da solo? Ha ucciso la ragazza e fatto sparire il corpo senza che qualcuno lo abbia aiutato? E, semmai chi, in che tempi ed a fare che cosa potrebbe averlo aiutato? Gli approfondimenti degli inquirenti, tuttora in corso, cercheranno di dare una risposta anche a questi interrogativi. Studiando proprio Lupino, i suoi rapporti, i movimenti il giorno del delitto ed in quelli successivi, "scanditi" dagli inquirenti attraverso l’analisi delle celle e la visione delle telecamere.