
Un concerto di alcuni anni fa che le bande della zona fecero nel ricordo del maestro Duilio Neri nell’occasione della presentazione di un libro sulla sua vita
Una nuova piazza. Nascerà a La Scala, in via Luisa San Felice. Lì c’è uno spazio che al momento non ha denominazione. Ma presto l’avrà. Porterà quello del vigile che amava la musica. A fare la proposta è l’Associazione Nazionale Bande Italiane Musicali Autonome, con sede in Roma. Sarà piazza Duilio Neri, che è stato un cittadino profondamente legato al territorio e noto per la sua spiccata sensibilità e per il suo amore per la musica. Un uomo - si legge nel documento del municipio - che "grazie alla sua attività e passione musicale, ha portato con orgoglio il nome della città di San Miniato non solo in ambito locale e toscano ma anche in contesti nazionali e internazionali, contribuendo alla promozione del patrimonio culturale e musicale".
Ma chi è stato Duilio Neri? Classe 1920 iniziò a respirare musica fin da piccolo: il padre, e alcuni parenti suonavano nella banda e lui presto iniziò a suonare il
trombone d’accompagnamento nella banda di La Scala e in altre del territorio. Nel 1940 partì per il servizio militare ed entrò nella banda reggimentale così da studiare musica. Suonava il bombardino e il trombone. Da Bolzano ad Alpignano, sul Moncenisio al fronte Italo - Francese, poi in Albania e in Grecia ad Atene, infine a Rodi, sempre nel reparto musica. Iniziò a comporre musica durante il servizio militare per continuare al ritorno. Nell’archivio personale sono conservate le sue composizioni datate e firmate. Un maestro autodidatta e bravissimo. Tant’è che dopo, in carriera, diresse per lunghi periodi le bande di San Miniato, La Scala, Palaia, Marti, Fucecchio, Orentano.
Di lavoro fu prima vigile urbano e poi impiegato dell’anagrafe. Ma la musica non lo abbandonò mai. Grazie al suo impegno sono nati vari gruppi folcloristici, sostenne la realizzazione del Gruppo Amici della Musica "M° Stefano Diddi",e compose lui stesso varie marce e brani musicali, per alcuni dei quali scrisse anche le parole. Nel 1975 a Firenze, nel Salone del Cinquecento di Palazzo Vecchio ricevette dall’Anbima toscana la "Bacchetta d’onore" come riconoscimento "per i meriti da lui acquisiti nella divulgazione della buona musica in Toscana". Continuò a scrivere fino agli ultimi istanti della sua vita, che improvvisamente si fermò la sera del 22 marzo 1995. A trent’anni dalla morte arriva l’omaggio del Comune. Il Comune ha deliberato di inoltrare la richiesta al Prefetto di dedicare quel nuovo spazio a Duilio e alla sua vita in musica.
Carlo Baroni