L’ultimo scoglio per entrare nel vivo dell’udienza preliminare del processo Keu è in programma per oggi in tribunale a Firenze. Il nodo da sciogliere è l’abuso d’ufficio, reato che la riforma Nordio ha abrogato. La procura, da settimane, ha formulato la richiesta di sollevare la questione davanti alla Consulta e di sospendere il giudizio per tutti gli imputati e la conseguente sospensione della prescrizione per tutti i reati contestati nell’inchiesta, non solo per quelli oggetto della questione di legittimità sollevata. L’abuso d’ufficio è contestato a molti degli indagati dell’inchiesta Keu, in quanto il reato era ancora vigente sia nella fase delle indagini, sia quando la procura ha depositato le richieste di rinvio a giudizio. In caso di accoglimento dal parte del giudice, il processo potrebbe fermarsi per bel po’ di tempo. Stamani la questione dovrebbe essere oggetto di discussione in aula. L’udienza preliminare è aperta da mesi per il procedimento che vede contestati, a vario titolo, capi d’accusa che vanno dall’associazione per delinquere finalizzata alle attività organizzate di traffico illecito di rifiuti e inquinamento ambientale, fino alla corruzione elettorale e appunto, all’abuso d’ufficio. Se oggi o nei prossimi giorni, il giudice dovesse decidere la remissione alla Corte Costituzionale della questione di legittimità, ci sarà da attendere per la discussione delle richieste di rinvio a giudizio: la procura antimafia chiede di mandare a processo 24 persone e 6 società. Alla scorsa udienza i responsabili civili, di fatto, si sono costituiti presentando tutta una serie di eccezioni relative alle rispettive "chiamate" sulle quali il gup si era riservato.
Carlo Baroni