GABRIELE NUTI
Cronaca

Da Leone a... Leone. Don Nuti, Albertario e le 400 lire mensili

Il legame del papa della Rerum Novarum con le Pianore

Don Oreste Nuti

Don Oreste Nuti

SANTA MARIA A MONTE

Il nome Leone XIV, che il nuovo papa Robert Francis Prevost ha deciso di assumere, riporta al suo predecessore Leone XIII che aveva un particolare legame con Santa Maria a Monte. A renderlo noto è Alberto Fausto Vanni dell’associazione Storie Locali.

Vincenzo Gioacchino Raffaele Luigi Pecci, papa dal 1878 al 1903 col nome di Leone XIII, autore della Rerum Novarum, l’enciclica più rivoluzionaria, conosceva don Oreste Nuti, parroco dell’antica parrocchia delle Pianore, sulle colline delle Cerbaie, a Santa Maria a Monte.

Don Nuti, "giornalista caustico e sagace, fondatore della controversa rivista ’La penna azzurra’, fu invitato dallo stesso papa Leone XIII a ospitare alle Pianore don Davide Albertario, prete milano che aveva avuto un processo in quanto "prete scomodo". Uno storico intreccio tra Vaticano, Milano e Santa Maria a Monte, con al centro il papa che portò la Chiesa dall’Ottocento al Novecento, e due preti "scomodi" e a loro modo ribelli. Uno storico intreccio che torna oggi d’attualità dopo che il nuovo papa ha deciso di chiamarsi Leone XIV.

Il 3 novembre del 1883 don Albertario arrivò alle Pianore ospite nella canonica di Don Nuti. Da quel giorno, ogni mese per tutto il soggiorno del sacerdote milanese sulle colline di Santa Maria a Monte, il Santo Padre Leone XIII inviò 400 lire a don Nuti per "i bisogni personali del suo ospite don Albertario", come è riportato in libri e documenti dell’epoca e negli scritti lasciati da don Oreste Nuti.

"A questo punto deduciamo che il predecessore di nome dell’attuale papa – conclude Vanni di Storie Locali – ha avuto contatti importanti con Santa Maria a Monte e più precisamente con don Nuti parroco delle Pianore. Libri e documenti riportano questo evento e nostro dovere diffondere questo curioso rapporto".

g.n.