
Valerio Vallini, pontaegolese, presenta il suo ultimo libro nella sede dell’associazione La Ruga: «Trecce del mio Novecento»
Il "Novecento" di Valerio Vallini di scena all’Associazione Culturale La Ruga con gli interventi di Pilade Cantini e di Filippo Lotti. L’appuntamento è per martedì 13 maggio alle 21.15 con la presentazione del libro "Tracce del mio Novecento". Vallini è un pontaefolese, nato a nel 1941. Vallini chiude “in casa” con questo racconto in versi, una stagione iniziata negli anni sessanta del Novecento a Lucca, arricchita con le esperienze delle riviste fiorentine (Salvo Imprevisti e Area di Broca) e la collaborazione al Grandevetro e a Erba d’Arno. Poesie, racconti, un romanzo, libri di storia locale, sono le tappe di un percorso lungo oltre sessant’anni, iniziato con l’incoraggiamento di Marinella Marianelli che proprio de La Ruga ne è stata l’anima.
"Tracce del mio Novecento" è un libro che attraversa e mette sotto la lente i grandi eventi del secolo breve: un libro che fa riflettere, e ci porta dentro un capitolo di storia da conoscere per capire il presente. Scrive Vallini: "Certamente queste “Tracce del mio Novecento”, oltre le vicende storiche dei primi decenni del secolo, lette e narrate, hanno avuto impresse le sofferte visioni degli “anni di piombo”, le brucianti ferite di via Amelio, i morti alla stazione di Bologna, l’abbattimento delle Torri Gemelle e la brutalità dell’attacco all’Ucraina. Avendo vissuto e vivendo tutte queste vicende, viste, narrate, sofferte, ho sentito il bisogno di rielaborarle in modo critico e poetico". "Confesso – aggiunge – che mi hanno cambiato la visione del mondo: meno ottimista, ma non senza la speranza in una Europa come argine alla barbarie dilagante. Una speranza che affido con questi umili versi alla comprensione dei lettori".