
di Carlo Baroni
"Non ho mai saputo in cosa consistevano quei massaggi". Aggiungendo che quando iniziò a capire che c’era qualcosa di strano, si decise di lasciare l’associazione. Si è difeso così, si apprende, il 36enne di Castelfranco, indagato con altre due donne – rispettivamente di 48 e 37 anni di Cascina – per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Il caso è quello del centro olistico di Montecalvoli. E che i massaggi che vi venivano praticati fossero anche hot l’avrebbero confermato le decine di clienti – alcuni insospettabili professionisti del Comprensorio – che avrebbero ammesso, sentiti dai carabinieri, che quei trattamenti non davano sollievo solo alla mente, ma anche al... corpo. Ieri, però, a parlare sono state le tre persone indagate e ristrette in misura cautelare ai domiciliari. Per loro era il giorno dell’interrogatorio di garanzia davanti il gip del Tribunale di Pisa Giuseppe Laghezza. Il 36enne di Castelfranco ha preso, però, le distanze da tutta la vicenda. E lo stesso legale che lo assiste, l’avvocato Alessandro Niccoli di San Miniato, sottolinea: "Il mio assistito ha fornito al giudice tutti i chiarimenti circa la sua totale innocenza, consistente nell’assoluta non conoscenza del tipo di massaggi svolti nei centri definiti, dalle due donne coindagate, orientali, e specialistici, ma mai voluti spiegare – dice il legale –. Ha fornito prove documentali della sua rescissione dal contratto di locazione dell’immobile di Montecalvoli già dal maggio 2019, dove avrebbe voluto coronare il suo salto di qualità lavorativa di coworking, fino ad incappare invece nella proposta di un centro benessere, e fino alle sue dimissioni dall’associazione sportiva, dal luglio 2019 (formalmente dall’ottobre)".
L’avvocato Niccoli ha richiesto la revoca della misura degli arresti domiciliari, alla luce dei documenti prodotti, ritenendo non più attuali le esigenze cautelari, anche in ragione dell’incensuratezza dell’indagato. L’uomo avrebbe raccontato al giudice di quel fondo che lui aveva affittato e concesso in subaffitto per 1.300 euro al mese che avrebbe incassato un po’ alla spicciolata, giustificando così (per riscuotere il canone) i suoi brevi passaggi durante la settimana dal centro olistico quando i carabinieri già avevano attivato un servizio di osservazione, poi rafforzato dalle intercettazioni telefoniche che hanno fornito al pm Fabio Pelosi il quadro indiziario per chiedere le misure cautelari. Chiuso il centro di Montecalvoli l’attività sarebbe stata spostata a San Miniato, segnatamente a San Donato, e a quel punto era già costituita l’associazione sportiva di gestione del centro sulla cui conduzione, tra i tre, pare ci sarebbe stata divergenza di vedute.
Sentite dal gip anche le altre due donne. Una assistita dall’avvocato Erminia Imperio, la 48enne che ha risposto alle domande spiegando di cosa si occupava e come funzionavano le cose; e l’altra 37enne assistita dall’avvocato Carlo Di Bugno. Nelle carte dell’inchiesta, in mano agli inquirenti, ci sono anche foglietti scritti a mano con elencate prestazioni e relativo costo: massaggi che tra oli caldi e topless, oltre alla tecnica tantra, avrebbero avuto - almeno in alcuni casi - un passaggino piccante.