
Un post su Facebook di un proprietario di un appartamento ha riacceso le. polemiche sugli affitti. La casa è stata devastata da un gruppo di operai. E la politica si scontra sulla necessità di avere più controlli
PONTEDERAFa discutere il video pubblicato su uno dei gruppi social cittadini in cui il proprietario di una casa mostra lo stato in cui è stato lasciato l’appartamento affittato da un anno a due giovani ragazzi extracomunitari. Buste, spazzatura e oggetti da buttare accumulati in ogni stanza, scatole di cibo rovesciate sulla cucina, elettrodomestici spostati dal loro posto. Nei due minuti e passa, l’uomo gira in tutte le stanze della casa per mostrare lo stato attuale. Le cataste di vestiti sul pavimento impedisce di percorre tutti gli ambienti, lo sporco e il disordine regnano sovrani. "Questo è il mio appartamento arredato nel centro di Pontedera che avevo affittato a due "bravi ragazzi lavoratori" dopo un anno sono andati via e lo hanno lasciato in queste condizioni. Questo è stato il premio per la mia disponibilità, circa 8 mila euro di danni, e, ovviamente, affitto non pagato".
Gli autori, a detta del proprietario di casa, non sono più rintracciabili e finito il loro periodo di lavoro nelle vicinanze di Pontedera, sono ripartiti lasciando mal ridotta la casa in cui hanno abitato. I commenti al post non si sono fatti attendere, sono arrivati subito, a decine. Tra chi si concentra sulla nazionalità degli inquilini chi sulla mancanza di tutele sia da parte di chi affitta che da quella degli affittuari, e poi la mancanza di integrazione e il problema del sovraffollamento degli immobili. Un tema caldo anche a livello politico dato che più volte l’opposizione in consiglio comunale ha chiesto al governo cittadino maggiori controlli sugli affitti. L’ultima volta è successo poche settimane fa quando all’indomani della notte bianca e dei disordini del post festa Fratelli d’Italia chiedeva l’attuazione di un vero piano della sicurezza che tra le atre cose avrebbe dovuto prevedere: "Un piano strutturato di rigenerazione urbana – scriveva FdI – a partire dal recupero di immobili abbandonati che generano degrado e insicurezza – come l’ex Enel e l’ex Consorzio Agrario. Ci saremmo aspettati un controllo serrato sugli affitti, in particolare nei quartieri più problematici come la Stazione o i Villaggi, dove in molte abitazioni vivono numeri indefiniti di persone, spesso irregolari. E soprattutto ci saremmo aspettati un’interlocuzione seria con il Governo per ottenere più forze dell’ordine". È così che una storia privata diventa l’emblema di un tema più complesso che chiama in causa tutte le realtà cittadine.