MICHELA MONTI
Cronaca

Pistoia è maglia nera dei ricoveri. In crescita le malattie respiratorie

Il report Asl evidenzia il più alto tasso di ospedalizzazione in Toscana. Preoccupano i disturbi psichici

La Tac è un esame diagnostico fondamentale per individuare le patologie tumorali del corpo umano (Foto archivio

La Tac è un esame diagnostico fondamentale per individuare le patologie tumorali del corpo umano (Foto archivio

Troppi ricoveri ospedalieri, troppi casi di malattie croniche e una pressione costante sui reparti per patologie oncologiche e cardiovascolari. È il quadro che emerge dai dati aggiornati al 2024 contenuti nella relazione annuale dell’Azienda USL Toscana Centro, che analizza lo stato di salute della popolazione nella zona distretto di Pistoia. Numeri alla mano, Pistoia registra uno dei tassi più alti di ospedalizzazione per tutte le cause, con 82,7 ricoveri ogni mille abitanti, al di sopra della media aziendale (80,9) e regionale (81,3). Il dato è ancora più evidente per alcune patologie specifiche: per i tumori al colon-retto, ad esempio, la zona pistoiese ha il tasso più elevato tra le otto zone dell’AUSL, con 0,8 ricoveri ogni 1.000 abitanti rispetto allo 0,6 di media regionale. A preoccupare sono anche i ricoveri per malattie dell’apparato digerente, con un tasso di 10,3 su mille abitanti, secondo solo alla zona pratese, e quelli per le patologie respiratorie, dove Pistoia arriva a 9,3 su 1.000, ancora sopra la media toscana. Segnali che indicano una popolazione fragile e un carico sanitario che resta alto.

Sul fronte oncologico, i dati lasciano intravedere una luce: la mortalità per tumore è in calo, con un tasso che oscilla tra i 232,1 e i 220,7 decessi ogni 100mila abitanti. Un risultato che colloca il territorio nella fascia di valutazione "ottima" secondo il sistema della Scuola Superiore Sant’Anna. Tra gli uomini pistoiesi i tumori più frequenti restano quelli alla prostata (19% delle diagnosi), polmone (15%) e colon-retto (12%). Nelle donne è il tumore alla mammella a fare la parte del leone con il 29% delle diagnosi, seguito da colon-retto e polmone. Per quanto riguarda la mortalità per tumore al colon-retto, Pistoia mostra dati in linea con la media toscana: 33,3 decessi ogni 100mila abitanti tra gli uomini e 21 ogni 100mila tra le donne.

La mammella, invece, resta la prima causa di morte oncologica femminile con un tasso di 29,7, in lieve calo rispetto al triennio precedente. Anche le malattie cardiovascolari registrano una flessione nella mortalità: nell’AUSL Centro si passa da 248,6 decessi ogni 100mila abitanti nel 2020 a 223,2 nel 2024. La zona di Pistoia si colloca all’interno di questa forbice con un dato che consente di rientrare nella valutazione "ottima". Nonostante la diminuzione, però, queste patologie rappresentano ancora la prima causa di morte tra le donne (32,1%) e la seconda negli uomini (27,5%), subito dopo i tumori. Preoccupano anche i dati sulla cronicità.

La zona pistoiese ha uno dei tassi più elevati di prevalenza di pregresso ictus, pari a 17,8 casi ogni 1.000 abitanti, contro una media regionale di 15,1. E se i numeri sui decessi per suicidio restano contenuti (sotto i 6 casi ogni 100mila abitanti), non si può ignorare che i ricoveri per disturbi psichici restano superiori alla media aziendale, con un tasso di 2,7 ogni 1.000 abitanti.

Insomma, la mappa sanitaria del territorio pistoiese racconta una realtà in cui, accanto a segnali positivi sul fronte della prevenzione oncologica e della riduzione della mortalità cardiovascolare, permangono criticità legate ai ricoveri, alla cronicità e alle malattie ad alto impatto assistenziale. Un quadro che richiede interventi mirati per rafforzare la medicina territoriale e alleggerire la pressione sui presidi ospedalieri.

Michela Monti