
L’azienda prevede di dovere fare a meno di oltre 90 dipendenti tra infermieri, tecnici e amministrativi, tagli da continuare anche per il 2025 e 2026
Pistoia, 5 gennaio 2024 – La difficile situazione dei pronto soccorso degli ospedali pistoiesi è emersa in questi giorni, con un aumento vertiginoso degli accessi giornalieri dovuti al virus influenzale. E sulla necessità di un incremento del personale medico e infermieristico sono stati in molti a puntare l’attenzione. Ora è la Cisl, con il segretario provinciale Roberto Rossi a denunciare nuovi tagli, comunicati dall’Asl Toscana Centro in base al Piano triennale del fabbisogno del personale, che, come spiega il sindacalista: "prevede tagli di personale sostanziali, sia in termini di spesa assoluta sia in termini di numero di dipendenti, per i prossimi 3 anni. Dopo un 2023 vissuto con fatica, che già aveva visto un calo dei dipendenti del comparto nell’ordine di una cinquantina di persone, e nel quale sia noi come Cisl sia la RSU Aziendale, avevamo spesso parlato di stato di agitazione chiedendo l’assunzione di almeno 300 professionisti adesso arriva questa ’doccia fredda’ per il prossimo triennio. Già nel 2024, numeri alla mano, l’azienda prevede di dovere fare a meno di oltre 90 dipendenti tra infermieri, tecnici e amministrativi, tagli poi da continuare anche per il 2025 e 2026, un calo numerico da fare paura, e che certamente non è quello di cui la nostra sanità, i nostri territori hanno bisogno".
«Per adesso non conosciamo ancora le ricadute sui vari territori e sulle professioni (medici, infermieri, tecnici sanitari, etc) per questo bisognerà attendere
che l’azienda presenti il piano assunzione, nel quale sarà possibile scendere nel dettaglio (quanti infermieri, quanti oss, quanti amministrativi, e in quali territori saranno destinati), ma quello che è certo è che nei prossimi tre anni non verrà rispettato il turn-over. La Cisl ritiene già da oggi irricevibile la proposta presentata, che però pare rispettare le indicazioni regionali riguardo i limiti di spesa e i numeri dei lavoratori in servizio".
Un piano che dunque arriva in un momento in cui la situazione degli ospedali pistoiesi è giàal limite della tenuta.
«Attualmente i nostri pronti soccorsi di Pescia e Pistoia sono sotto pressione con moltissimi accessi – fa sapere la Cisl – a Pistoia viaggiamo tra i 170-180 accessi giornalieri, mentre a Pescia siamo oltre i 100-110 accesi. Molti accessi ai pronto soccorso producono, chiaramente, molti ricoveri nelle degenze mediche e chirurgiche, senza dimenticare le sale operatorie. In questo delicato meccanismo che sempre deve funzionare, basta una malattia, un contrattempo qualsiasi per mettere in difficoltà un intero reparto.
E’ urgente, improcrastinabile un aumento di personale. Un discorso a parte merita poi l’ospedale di Pescia nel suo complesso. Ospedale che nel tempo ha assistito ad una emorragia inarrestabile di personale, accompagnata da un taglio dei servizi che, nonostante le nostre segnalazioni, (pediatria, ostetricia, la week Surgery ad oggi sempre chiusa, patologia neonatale, ma poi anche lo sportello bancario, l’edicola, la mancata creazione della cittadella ospedaliera, fino a mettere in discussione la presenza di un punto di ristoro interna alla struttura). Crediamo che sia giunto il momento che ognuno si prenda le proprie responsabilità, Regione, Azienda Sanitaria, sindaci. Anche in questo caso come Cisl FP continueremo la nostra battaglia a favore sia dei lavoratori, che meritano di tornare ad avere una vita propria sia per la cittadinanza che non deve essere costretta a migrare in altri territori per ricevere le dovute cure sanitarie".