
ll 2 dicembre 2009, gli agenti della squadra mobile di Pistoia arrestarono due dipendenti della struttura ’Cip e Ciop’ (Foto di repertorio Ansa)
Pistoia, 5 agosto 2025 – Sono passati quasi sedici anni, ma la città non ha dimenticato quella terribile storia. La quarta sezione civile della Corte di Appello di Firenze ha condannato tre persone coinvolte nella vicenda dei maltrattamenti all’asilo nido convenzionato Cip e Ciop al pagamento di altri 10mila, a titolo di danno non patrimoniale, nei confronti del padre di un bambino. Vengono escluse invece responsabilità da parte del Comune e della compagnia assicuratrice dell’ente.
Il 2 dicembre 2009, gli agenti della squadra mobile di Pistoia, allora diretta dal vicequestore Antonio Fusco, in seguito a un’intensa attività di indagine, rafforzata da riprese video, arrestarono due dipendenti della struttura. Tutto era partito in seguito alla segnalazione di alcuni genitori Bambini picchiati, tirati per i capelli, costretti per ore a stare chiusi in bagno e, addirittura, a mangiare il cibo appena vomitato: le terribili riprese video finirono su tutti i telegiornali nazionali. Una delle indagare, per timore di ritorsioni da parte della gente indignata da queste barbarie, fu costretta a trasferirsi fuori dal territorio provinciale. Intanto, venne avviato l’iter giudiziario.
Nel 2015, la Corte di Cassazione ha confermato in via definitiva le condanne a sei anni e quattro mesi e cinque anni per le due donne finite sotto processo, mettendo la parola fine alla parte penale della vicenda. Due genitori, in seguito hanno promosso un’azione civile per il risarcimento del danno subito da loro, ma, soprattutto, dal figlio. Il piccolo, tra l’altro, soffre di diabete di tipo I e, nonostante il personale della struttura fosse stato avvertito dai genitori, ha dovuto mangiare in orari sfasati rispetto all’iniezione, rischiando gravi crisi ipoglicemiche.
Al piccolo, in primo grado, è stato riconosciuto un danno complessivo di circa 50mila euro, mentre la madre ha ottenuto 20.863 euro. Nessun risarcimento è stato previsto per il padre, mentre il Comune e la compagnia di assicurazione dell’ente non sono stati chiamati a pagare. Gli avvocati Euro Bartalucci e Paola Pellegrini, che assistono la famiglia, hanno così deciso di presentare ricorso in Appello. La corte, pur confermando che il Comune di Pistoia e l’assicurazione dell’ente non sono chiamati a risarcire, ha stabilito che il personale dell’asilo nido coinvolto nella vicenda penale debba pagare altri 10mila euro, rispetto a quanto stabilito in primo grado, a copertura dell’effettivo danno subito dal padre del bambino. La magistratura ha sottolineato che, assai difficilmente, le dipendenti dell’asilo nido si sarebbero fatte cogliere durante eventuali controlli del Comune mentre maltrattavano i bambini.