L’incubo delle famiglie. Dal caso ’Cip Ciop’ una onlus per aiutarle. Trecento casi trattati

L’impegno di Maggi, mamma di un bimbo coinvolto nei fatti del 2009 "Da 15 anni con ’La Via dei Colori’ diamo supporto anche psicologico. Mio figlio oggi sta bene, ma il suo trauma ha cambiato le nostre vite".

L’incubo delle famiglie. Dal caso ’Cip Ciop’ una onlus per aiutarle. Trecento casi trattati

L’incubo delle famiglie. Dal caso ’Cip Ciop’ una onlus per aiutarle. Trecento casi trattati

"Il 2 dicembre 2009 arrestavano le maestre di mio figlio ed esattamente un anno dopo, il 2 dicembre 2010, nasceva ’La Via dei Colori’, la onlus a cui ho dato vita insieme a tantissime persone per dare supporto alle famiglie delle vittime di maltrattamenti nelle scuole o nelle strutture di cura". Ilaria Maggi è una delle mamme dei bambini dell’asilo nido Cip Ciop di Pistoia, tristemente noto ben oltre i confini della nostra città, per le immagini choc catturate dalle telecamere nascoste dalla Squadra Mobile, che ripresero i maltrattamenti subiti dai bambini. Per quei fatti le due educatrici, Anna Laura Scuderi e Elena Pesce, sono state condannate in via definitiva a sei e quattro anni per i maltrattamenti sui bambini e le conseguenti lesioni psicologiche subite dai piccoli".

Sono passati quindici anni da quei fatti: come sta suo figlio oggi e come è la vostra vita?

"Mio figlio oggi è uno splendido ragazzo di 17 anni, forte e pieno di vita. Ma davanti alle difficoltà della vita, il trauma subito riemerge e allora bisogna affrontare una fatica maggiore di quella che occorre agli altri per andare avanti. Io stessa sono ancora supportata psicologicamente: nessuno ci potrà mai dire come saremmo stati se tutto questo non fosse mai successo. Molte famiglie, davanti ad eventi del genere, vorrebbero dimenticare, che vuol dire rimuovere il dolore, ma per poter superare certe sofferenze bisogna guardarle in faccia e metabolizzarle".

Che cosa ricorda di quei giorni, dopo l’arresto delle maestre?

"Ricordo una cosa su tutte: di aver saputo la notizia dalla polizia. Per venti mesi mio figlio ha subito maltrattamenti. Io capivo che qualcosa non andava, ne ho parlato con medici ed esperti, ma tutti mi consideravano una mamma ansiosa e non mi davano credito. Anche per questo ho fondato la onlus ’La Via dei Colori’".

Di quanti casi vi siete occupati come onlus in questi anni?

"In quindici anni di lavoro abbiamo trattato 300 casi. Un numero spaventoso, se si considera il fatto che ogni caso di maltrattamenti sui bambini coinvolte almeno sessanta persone: cioè almeno una classe di venti bambini, che dietro hanno due genitori, per restare ai parenti più stretti. Perché quando soffre un bambino tutta la famiglia ’si ammala’".

Perché il caso del Cip Ciop di Pistoia ha avuto così rilevanza?

"Perché l’indagine sul Cip Ciop ha fatto scuola: per aver mostrato a livello nazionale l’importanza dell’uso delle intercettazioni ambientali e delle video riprese nella verifica immediata di un presunto caso di maltrattamenti in una scuola. Eppure ancora oggi ci sarebbero molte cose da cambiare nel modo di procedere in questi casi".

Per esempio?

"La prima ’stortura’ sta nel fatto che non esiste un protocollo specifico nei casi di maltrattamenti sui bambini a scuola. Ma servirebbe invece un protocollo specifico, sia per la gestione delle indagini, che richiedono massima riservatezza, sia per garantire supporto alle famiglie".

Che tipo di aiuto servirebbe alle famiglie?

"Le famiglie delle piccole vittime, nella fase successiva, sono allo sbando. Servirebbe un supporto per gestire l’eventuale disturbo post traumatico dei figli. Ma tanto si può fare anche prima che fatti del genere accadano".

In che senso?

"Come onlus noi aiutiamo le famiglie anche nella selezione delle scuole. Sembra un’ovvietà, ma molte volte si sceglie una scuola per la vicinanza o la comodità. Inoltre, forniamo consulenza psicologica alle famiglie, anche solo per aiutarle ad interpretare tempestivamente comportamenti dei bambini che possano essere spia di un disagio dovuto a un trauma subito. Va ricordato che per ogni caso di maltrattamenti a scuola c’è un’eco che coinvolge tutto il sistema scolastico, quindi anche tutte le insegnanti che svolgono il loro importante ruolo in maniera irreprensibile. Ricordo che l’associazione La Via dei Colori può essere contattata tramite i canali social, o telefonando all’800984871".

Martina Vacca