
Il sindaco di Agliana, Luca Benesperi, è in carica dal 2018 alla guida della coalizione di centrodestra
di Piera Salvi
AGLIANA
Sindaco Benesperi, come riassume il primo anno del suo secondo mandato alla guida del comune di Agliana?
"Gli aglianesi ci hanno confermato alla guida del Comune con consenso crescente, sentiamo la responsabilità di non deluderli che è pari alla voglia di mettere in atto le nostre idee. E devo dire che abbiamo raggiunto tanti obiettivi".
Qualche esempio?
"La crescita dell’educativa di strada, il potenziamento dei centri estivi senza aumento delle rette, l’approvazione del progetto per la biblioteca, la conclusione dei lavori dell’asilo nido di via Bellini, l’inizio dei lavori per l’asilo nido della Catena. E poi l’attivazione degli ispettori ambientali, la progettazione di nuove aree verdi, la redazione del Peba che porterà al censimento e al completo abbattimento delle barriere architettoniche, aver portato a nuova vita il Lago Primo Maggio finalmente nel rispetto delle norme, l’internalizzazione della gestione della Tari, la lotta all’evasione di Imu e canone mercatale, oltre 100mila euro investiti per la pulitura delle fognature e il fermento culturale e sportivo che si respira, non solo nel periodo estivo".
Quali invece le priorità nei prossimi quattro anni?
"Sicuramente realizzare la nuova biblioteca. Redigere il Piano Strutturale e Piano Operativo per puntare a uno sviluppo sostenibile del territorio e alla creazione di aree verdi attrezzate e sportive nella zona sud del territorio che gli studi idraulici hanno penalizzato. Migliorare gli spazi scolastici e sportivi con le loro pertinenze con tutte le risorse a disposizione".
In questi sei anni al governo di Agliana di cosa è particolarmente soddisfatto?
"Se dovessi dirne una è l’attenzione che l’Amministrazione ha sempre riposto nei confronti delle persone più fragili con investimenti mirati, aiuti domiciliari, attività ricreative. La cifra che spende l’Ente per il sociale è pari a un milione e 250mila euro l’anno, non l’ho mai vista come un costo ma come un investimento. Ho sempre pensato che il grado di civiltà di un popolo si misuri dal modo con cui si prende cura di chi non ce la fa ad andare avanti da solo".
A marzo 2024 l’assemblea del Cis, composta dai comuni di Agliana, Montale e Quarrata, ha prorogato l’attività dell’inceneritore di tre anni più uno, decisione finalizzata a individuare una proposta di riconversione. Un anno è già passato, ci sono novità?
"L’argomento va affrontato senza preclusioni: se da una parte i termovalorizzatori di oggi non sono quelli di trent’anni fa, dall’altra occorre capire se ci sono alternative e perseguirle. Nel mese di maggio ho inviato una pec ai Sindaci di Montale, Quarrata, all’Amministratore Unico Franceschi, al Revisore unico e al Collegio Sindacale, stante la buona salute dei conti di CIS, per essere messo a conoscenza a che punto sia un eventuale business plan che prenda in considerazione la chiusura anticipata, la bonifica e la reintegrazione in altra realtà dei lavoratori. Se dobbiamo cercare un’alternativa dobbiamo iniziare da subito. Ho il timore che Regione Toscana e Ato ritengano Montale imprescindibile nell’attuale ciclo di rifiuti. Sarebbe l’ora però che i fiorentini iniziassero a cambiare visione sul modo di gestire i rifiuti o a concepire impianti sul proprio territorio anziché gravare sempre sulle altre province".
Ha un rammarico per qualcosa che non è riuscito a fare in questi sei anni?
"Sarei presuntuoso a dire di aver fatto tutto bene o che va tutto bene. Tante sono le cose che avrei voluto fare. Su tutte la ristrutturazione di Piazza Gramsci. Speriamo di riuscirci".