
Studenti che entrano a scuola (foto d’archivio)
PISTOIA
Non c’è da essere troppo contenti, a queste latitudini, di quanto sia conosciuta la lingua italiana nelle nostre scuole, nella fattispecie in terza media. A fronte di un valore complessivo che viaggia nella forbice fra il 50 e il 62-63% per risultati che spaziano dall’adeguato al buono, c’è tutto un mondo che sta al di sotto con picchi decisamente preoccupanti.
È il caso, per esempio, del territorio di San Marcello Piteglio che addirittura si ritrova, al termine dell’anno scolastico 2022/23 (ultimo di riferimento fruibile, al momento), ad avere il 30% degli studenti che avevano ottenuto un "Livello 2" alla prova Invalsi di italiano, ovvero: "risultato debole, non in linea con i traguardi di apprendimento posti al termine del primo ciclo di istruzione". Questo, e altri aspetti, emergono dai risultati fatti registrare nelle prove Invalsi e rielaborati dalla piattaforma Openpolis che, a livello nazionale, lancia comunque una buona notizia: nel 2024 l’abbandono scolastico (ovvero i giovani che lasciano gli studi prima del tempo) è sceso al 9,8%, sotto la soglia del 10% per provare ad avvicinarsi al 9% che è la soglia prevista dall’agenda europea per il 2030.
Tornando alla nostra provincia, come detto, ci sono diverse facce della medaglia: è ovvio che i risultati negativi sono sicuramente condizionati dalla presenza di tante bambine e bambini stranieri oramai in ogni scuola, però è anche un allarme in prospettiva futura su quello che saranno le nuove generazioni e soprattutto coloro che dovranno inserirsi nel mondo del lavoro. Prendendo a riferimento il capoluogo, a fronte del 68% di test che registrano una valutazione superiore ad adeguato, c’è il 21,2% che si è fermato a Livello 2 (come detto, risultato debole) e il 10,3% addirittura al primo livello ovvero "corrispondente ai traguardi di apprendimento in uscita dalla quinta primaria".
Stando a questi dati, considerando il tasso di partecipazione ai test del 96%, significa che più di uno studente su dieci nel capoluogo si presenta alla scuola superiore con un livello di conoscenza della lingua italiana che, invece, è quello di un bambino che ha finito le elementari. Passando ad altri esempi in provincia (non sono consultabili i dati di tutti i comuni perché non resi noti), la percentuale più alta di studenti che alla prova Invalsi si sono fermati al Livello 1 è a Quarrata con il 19,62% che sale al 20,38% per il secondo livello, ovvero il limite dell’insufficienza. I migliori, in questo ambito, sono gli studenti di Monsummano che sul gradino più basso della valutazione si fermano soltanto intorno al 6%.
Guardando, invece, il bicchiere mezzo pieno, nella zona del terzo livello quindi "adeguato" si passa dal 25% di Pescia al 38,7% di San Marcello Piteglio ed è ancora Pescia a guidare la classifica di coloro che hanno ottenuto il voto massimo, quindi fino al "Livello 5" con il 13,8% mentre a Pistoia città ci si ferma all’11,5%.
Nel quarto livello, infine, a spuntarla sono gli studenti di scuola media di Ponte Buggianese col 26,14% che superano di un niente (26,1%) quelli di Pistoia, ovviamente con numero superiore di campione esaminato.
Saverio Melegari