
L’inaugurazione della mostra di Federico Gori a Palazzo Fabroni
Onorare la memoria di un mestiere antico e, insieme, avvicinare attraverso un’espressione artistica la città di Pistoia alla sua montagna, là dove ha solide radici l’ormai superato mestiere del carbonaio. Riesce nell’obiettivo il progetto "Il suono del carbone", installazione realizzata dall’artista pistoiese Federico Gori (a cura di Lorenzo Madaro) che da venerdì scorso si trova negli spazi di pertinenza del Museo del Novecento e del Contemporaneo di Palazzo Fabroni, ovvero condivisa tra il primo piano del Museo stesso e il Giardino del Carbonile attiguo a quello del Fabroni.
È in questo secondo spazio all’aperto che si trova uno dei due elementi di cui si compone l’opera, ovvero la scultura in forma di carbonaia aperta che Gori ha scelto di realizzare in calcestruzzo armato ed elementi in foglia rame, a riprodurre non l’esatta sembianza della carbonaia quanto una sorta di sua sezione, quasi a voler rendere esplicito e visibile il cuore di questo elemento.
Pieghe e impronte, sia esterne sia interne, impresse nel calcestruzzo vogliono ricordare quella cura meticolosa e quella tecnica esatta con la quale i carbonai lavoravano. A completare la suggestione la macchina sonora, realizzata con la collaborazione di Andrea Michelozzi e il supporto del maestro organaro Samuele Maffucci. Si tratta, in sostanza, di un dispositivo in legno di castagno e metallo, che grazie al movimento dell’aria prodotta da un elettroventilatore posto all’interno del basamento, fa ‘suonare’ una serie di canne ad anima.
Nascono così suoni tipici dei boschi e delle carbonaie: il crepitio del legno, lo sfiato del fumo, gli uccelli, il vento e una melodia che corrisponde a una traduzione per organo ispirata al canto popolare Lamento del carbonaro nella versione di Caterina Bueno. Non occorre necessariamente raggiungere l’interno del Museo per innescare il dialogo a partire dal primo elemento dell’installazione: attraverso un sistema Qr Code è possibile attivare quegli stessi suoni e rumori evocativi.
Il Comune di Pistoia ha realizzato il progetto con il sostegno del Pac- Piano per l’Arte Contemporanea, promosso della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, ‘terzo atto’ che va ad aggiungersi ai già vincitori delle edizioni precedenti del Pac, cioè i video-ritratti parte del progetto su Vasari di Federico Tiezzi e l’intervento di sound art allestito secondo il progetto di Tempo Reale sotto l’ampio loggiato prospiciente il ‘giardino d’autore’ di Palazzo Fabroni.