GABRIELE ACERBONI
Cronaca

Lo sguardo di Mario su di noi. Le fotografie di Carnicelli al Fabroni

L’immenso archivio dell’artista allestito nel nuovo spazio del Museo del Novecento e Contemporaneo

Un luogo di incontro e di creazioni aperto a tutti. Uno spazio dove gli occhi del passato possano stimolare gli sguardi per il futuro. Da ieri Palazzo Fabroni ha un tesoro culturale in più: l’archivio di Mario Carnicelli. Per cinque anni le opere del fotogiornalista, nato ad Atri nel 1937, ma pistoiese di adozione, saranno ospitate in un nuovo spazio del Museo del Novecento e Contemporaneo, per l’occasione creato e allestito. Attraversando il "Giardino d’Autore", sul retro del Palazzo, è adesso possibile accedere a degli spazi rinnovati che accoglieranno la Fotografia Contemporanea, inaugurati ieri con i lavori di Mario Carnicelli.

Precursore dei tempi il fotogiornalista ha anticipato quella che oggi è la street photography – come evidenziato dalla sua storica consulente e curatrice Bärbel Reinhard – sempre fedele al suo "approccio umanistico", incuriosito dalla società, ha lavorato molto con spirito documentaristico anche come freelance per alcune delle maggiori testate giornalistiche nazionali.

"Si sono spalancate le porte del Fabroni alla fotografia, uno dei primi musei contemporanei d’Italia a farlo. Pistoia è terra di fotografi, nazionali e internazionali, un nome su tutti Aurelio Amendola, ma vede la presenza anche di molti circoli fotografici – ha commentato Carnicelli –. Archivio, parola che di per sé sa di vecchio, è qui un cuore pulsante, una forza. Anche per me, dandomi l’opportunità di sviluppare nuovi stimoli e nuovi lavori. Un archivio imprigiona il tempo e lo accudisce. E anche se il tempo corre, una sola cosa può fermarlo, una sola parola, un fruscio: click".

E il suo fermare il tempo regala uno scambio di sguardi tra il visitatore e i soggetti ritratti. Un dialogo capace di raccontare sì il passato, ma di stimolare le visioni del futuro, con spaccati di società che eravamo e che siamo. "Inauguriamo non soltanto un nuovo spazio museale – le parole dell’assessore Benedetta Menichelli – ma sottolineiamo un gesto di profonda generosità e visione da parte di un grande artista. Ringraziamo di cuore Mario Carnicelli per il suo prezioso archivio: un patrimonio di immagini che raccontano l’Italia e il mondo con uno sguardo umano, attento, poetico".

Oltre mille stampe e più di cinquantamila negativi di Carnicelli che dagli anni ‘60 ha ritratto persone e società, le loro relazioni e correlazioni, passando per la cronaca e la politica.

"Abbiamo pensato che questo comodato d’uso dovesse avere una sede in questa nuova sezione all’interno del Museo che undici anni fa ospitò in una sala interna la serie di Carnicelli “C’era Togliatti“, poi donataci al termine della mostra – ha spiegato Elena Testaferrata, direttrice dei Musei Civici –. Serie fotografica che adesso si è ricongiunta al suo archivio dando così ad altre sale la possibilità di ospitare permanentemente i video-ritratti opera di Federico Tiezzi".

Il desiderio è che questo contributo di Carnicelli, opportunamente valorizzato e con la più ampia fruizione da parte della collettività, porti i locali interessati a diventare uno spazio espositivo vivo e attrattivo per la città, anche grazie alla disponibilità stessa dell’autore.

Gabriele Acerboni