REDAZIONE PISTOIA

Il Museo Fabroni mostra 50.000 negativi e 1.000 stampe donati

Donato al Comune l'archivio Carnicelli

Il Museo Fabroni

Il Museo Fabroni

Pistoia, 13 giugno 2025 - Il Museo del Novecento e del Contemporaneo di Palazzo Fabroni di Pistoia si arricchisce di una nuova sezione, dedicata alla fotografia, grazie all'importante donazione al Comune di Pistoia, al quale fa capo la struttura museale, dell'archivio di Mario Carnicelli, composto da oltre 50.000 negativi e più di mille stampe.

La nuova sezione è stata inaugurata oggi. Presenti le autorità e tanti cittadini. Mario Carnicelli, nato ad Atri nel 1937, vive e lavora a Pistoia. Ha lavorato come fotogiornalista freelance e inviato speciale, collaborando con varie riviste e quotidiani italiani ed esteri ed esponendo in varie mostre personali e collettive in Europa e negli Stati Uniti. Vincitore nel 2022 del Prix Viviane Esders, la sua ricerca artistica si incentra sui volti delle persone, analizzati con un approccio onesto, sincero, frontale, profondamente umano e spontaneamente indagatore. Legato strettamente al territorio come testimonianza di descrizione e interpretazione di un'epoca, l'archivio fotografico Carnicelli consiste oltre all'imponente materiale fotografico, anche di libri, riviste e documenti e potrà così non solo essere fonte per ricercatori di cultura visiva, storici e giovani artisti, ma anche stimolare discussioni su tematiche sociali e artistiche nonché avvicinare le nuove generazioni al linguaggio fotografico. Contestualmente all'inaugurazione del nuovo archivio è stata anche inaugurata una mostra con una selezione di scatti realizzati negli Usa e in Italia.

Il museo è parte del Sistema Metropolitano per l’Arte Contemporanea Firenze-Prato-Pistoia e aderisce all'Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiani. Inaugurata nel 1997 attraverso la fusione di fondi di proprietà comunale, nuove acquisizioni e donazioni raccolte negli anni, la collezione museale di Palazzo Fabroni restituisce al visitatore un viaggio nel panorama artistico dell’arte contemporanea dal dopoguerra ai giorni nostri. Intorno al grande salone centrale a doppio volume del primo piano, dove primeggia sulle pareti la maestosa "Scultura d’ombra" di Claudio Parmiggiani, il percorso prende avvio con le sale che ospitano le opere dei pistoiesi Mario Nigro, Gualtiero Nativi e Agenore Fabbri. Nati a Pistoia ma attivi al di fuori dei confini toscani, hanno lasciato il segno a livello nazionale operando attivamente nelle correnti dell’Astrattismo e dell’Informale. Interamente dedicata al pistoiese Fernando Melani è invece la sala in cui sono collocate opere di dimensioni maggiori e alcuni dei suoi particolari progetti artistici che non hanno trovato adeguato spazio nella casa-studio dell'artista sita in Corso Gramsci. Raffinato cultore della correnta dell’Astrattismo, Melani ha infatti percorso tutte le strade di questa corrente artistica, toccando Surrealismo, Neoplasticismo, Costruttivismo, Espressionismo Astratto, Minimalismo e Arte Povera. L'itinerario museale prosegue lungo le sale che ospitano le opere donate al Comune di Pistoia da molti degli artisti intervenuti dal 1990 a Palazzo Fabroni con mostre personali o tematiche.