MASSIMO BILIORSI
Cronaca

La mostra "Mani Festa" . Giulia racconta il Palio

Trentasei immagini per raccontare i gesti che accompagnano il grande evento. Allestimento nel Cortile del Podestà con i testi curati da Eleonora Mainò.

Giulia Brogi, a sinistra, con Eleonora Mainò autrice dei testi

Giulia Brogi, a sinistra, con Eleonora Mainò autrice dei testi

Quanto sia differente la realtà dalla fotografia è un mistero che probabilmente nessuno riuscirà mai a svelare, nemmeno l’intelligenza artificiale più progredita perché la magia non si rivela ma si conquista con lo sguardo. Interrogativi davanti alle immagini della mostra di Giulia Brogi "Mani Festa" ovvero "Il Palio si racconta tra le mani dei senesi", ospitata nella sede ideale, il Cortile del Podestà fino al prossimo 8 giugno, tanto per scaldare i motori in vista di un infuocato Palio.

Accompagnata dai testi di Eleonora Mainò, gli scatti di Giulia Brogi sono un racconto vero e proprio, come ha sottolineato alla presentazione Sara Corti, che sfumano fra immagini ufficiali e quelle "dietro le quinte": c’è la presenza dell’Amministrazione Comunale nell’idea che si trasforma in realtà, in un poco onirico viaggio perché qui la realtà supera ampiamente la fantasia. Merito del Palio, merito degli "attori" che si prestano a popolare queste immagini che vanno dalla preparazione delle comparse fino al gorgo del giubilo. La fotografia è un esercizio di osservazione e il risultato è sempre un colpo di fortuna, ma il percorso di Giulia Brogi ha già alle spalle tante differenti esperienze, compreso l’incontro con Luigi Lusini, che ha lasciato all’inaugurazione parole, come sempre, poco convenzionali per salutare una nuova avventura di una sua allieva, probabilmente la prediletta.

In un doloroso confronto del passato prossimo con questo presente. La fotografia è sempre una nostra personale proiezione: il mondo che probabilmente Giulia Brogi vede è scandito da pochi colori, perché quelli sono nel cuore e possono essere tralasciati, mettendo sulla stessa linea il cuore, la mente e l’occhio.

Molti senesi si ritroveranno in questa mostra, nei trentasei scatti, il numero non a caso di un vecchio rullino fotografico, oppure si identificheranno in quei personaggi-attori che sembrano scolpiti nei quadri di Giulia, perché se un pittore riesce a rappresentare un istante, la fotografia è davvero quell’istante. Sono anni che la vediamo fotografare sul Campo, trattenere il respiro per captare la realtà fugace: solo in quel momento l’immagine catturata diventa la sua grande gioia fisica ed intellettuale.