GIOVANNI FIORENTINO
Cronaca

Discarica di Fosso del Cassero. Gli ultimi dati Arpat tranquillizzano: "Una gestione corretta”

Le segnalazioni dai cittadini di miasmi e maleodoranze si sono susseguite nel corso degli ultimi anni. Ma il report chiarisce: "Per qualità dell’aria ed emissioni, non ci sono picchi o particolari valori fluttuanti"

Herambiente, la discarica Cassero (Acerboni/FotoCastellani)

Herambiente, la discarica Cassero (Acerboni/FotoCastellani)

Serravalle Pistoiese (Pistoia), 10 agosto 2024 – «I controlli effettuati sulla gestione della rete del biogas e l’analisi dei dati relativi alle emissioni diffuse confermano una corretta e regolare gestione dell’impianto" E’ quanto si legge nella relazione conclusiva di sintesi (riferita al 2023-24) degli ultimi controlli effettuati da Arpat presso la discarica di Fosso del Cassero e resi noti dall’Agenzia stessa nei giorni scorsi. Un sito che ha di recente visto rivalutare la propria capacità, dopo che Herambiente aveva chiesto di portare la capienza del sito dagli attuali 3.010.000 metri cubi a 3.392.500, senza che ciò richieda la necessità di ampliarne gli spazi.

Si tratta di un’ottimizzazione rispetto alla precedente misurazione effettuata nel 2007, con i moderni strumenti che hanno evidenziato l’opportunità di poter contare su ulteriori metri cubi (allora non rilevati). Qualche mese fa era arrivato il parere positivo da parte della Regione, ma è stata com’è noto scongiurata l’ipotesi che prevedeva la possibilità di conferimento di rifiuti solidi urbani nella struttura del Cassero, prevista in linea teorica dal Piano regionale dei rifiuti e alla quale tutto il consiglio comunale di Serravalle si era opposto lo scorso autunno.

Segnalazioni di miasmi e maleodoranze erano pervenute ad Arpat anche negli scorsi anni, con i cittadini che ne indicavano l’origine proprio nell’impianto del Cassero. Per una criticità che sembra essersi ridimensionata, sempre stando a quanto si apprende nell’ultimo report di Arpat. "Sempre con riferimento alla qualità dell’aria ed alle emissioni odorigene – si legge – si evidenzia che l’andamento generale delle misure effettuate dal gestore durante le campagne di monitoraggio delle emissioni (soprattutto metano e acido solfidrico, parametri indicatori dell’attività della discarica strettamente legati alle emissioni odorigene) non mostra particolari valori fluttuanti o punte di concentrazione. Inoltre, i valori di acido solfidrico (H2S) mediamente inferiori ai 0,7 µg/m3 nelle postazioni esaminate, sono nettamente inferiori alla soglia di percezione individuata dall’Organizzazione Mondiale di Sanità (OMS) come concentrazione di breve periodo, pari a 7 µg/m3.

Dall’esame della documentazione risulta che la superficie media della discarica priva di coperture provvisorie o definitive è passata dai 29500 metri quadri del 2022 ai 14800 del 2023, con una diminuzione dei rifiuti in ingresso negli ultimi cinque mesi dello scorso anno. Nella relazione vengono infine indicate una serie di proposte per migliorare ulteriormente la situazione, tra cui l’aggiornamento dello studio olfattometrico realizzato nel 2020, l’ampliamento delle analisi della qualità dell’aria ed una valutazione più approfondita sulla biodiversità lichenica e sul bioaccumulo.