MICHELA MONTI
Cronaca

Condannato il Comune. Risarcimento per mobbing

Ammonta a undicimila euro la cifra che dovrà essere versata a un dipendente

Uno degli scorsi consigli comunali

Uno degli scorsi consigli comunali

È arrivata in aula consiliare, trasformandosi in un provvedimento con forza esecutiva, la sentenza della Corte d’Appello di Firenze – Sezione Lavoro – che ha condannato il Comune di Pistoia a risarcire un proprio dipendente per danno biologico, a seguito di una lunga controversia giudiziaria legata a presunte condotte vessatorie subite sul luogo di lavoro. Il Consiglio comunale, riunito lo scorso 14 luglio, ha approvato a maggioranza (20 voti favorevoli, 10 contrari) il riconoscimento di un debito fuori bilancio pari a 11.740,60 euro, cifra che dovrà essere versata al lavoratore sulla base della sentenza divenuta esecutiva. La somma copre il risarcimento per danno biologico permanente e temporaneo, gli interessi legali, le spese processuali di entrambi i gradi di giudizio e il rimborso delle spese di consulenza tecnica.

La vicenda ha origine nel 2022, quando il dipendente ha citato in giudizio il Comune sostenendo di aver subito comportamenti di mobbing da parte del superiore gerarchico, con conseguenze sul piano fisico e psicologico. Il Tribunale di Pistoia aveva però rigettato le sue istanze, ritenendo infondate le accuse e compensando le spese tra le parti. Diverso invece l’esito in secondo grado.

La Corte d’Appello, nel 2024, ha riformato parzialmente la sentenza, riconoscendo al lavoratore un danno biologico – anche se in misura inferiore rispetto alle richieste – e condannando l’Amministrazione al pagamento delle relative somme. Nello specifico, 3.286,80 euro sono stati riconosciuti per danno biologico permanente, 776,25 euro per danno temporaneo, più gli interessi calcolati a partire dal 2019, anno in cui sarebbero avvenuti i fatti. A questi si aggiungono circa 7.400 euro tra spese legali, accessori e rimborso del CTU.

Il Comune, pur costituendosi in giudizio e chiedendo il rigetto dell’appello, ha scelto di non ricorrere in Cassazione, giudicando incerti gli esiti di un ulteriore grado e tenuto conto dell’entità contenuta della condanna. La copertura finanziaria è stata reperita applicando parte dell’avanzo di amministrazione 2024, già accantonato a bilancio. La delibera è stata dichiarata immediatamente eseguibile. Il pagamento, come stabilito in aula, sarà formalizzato tramite una determina dirigenziale del Servizio Personale e Politiche di Inclusione Sociale.

M.M.