
Auto dei carabinieri in un'immagine di repertorio. Arrestato il gestore di un club per scambisti di Pistoia
Pistoia, 19 maggio 2025 – Un uomo di 54 anni, B. M., fiorentino, è stato arrestato a Pistoia nell’ambito di un’inchiesta condotta dai carabinieri e coordinata dalla procura pistoiese. L’accusa è quella di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. A indagare, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia dei carabinieri di Pistoia.
Secondo quanto emerso, in un club per scambisti di Pistoia in realtà lavoravano diverse prostitute retribuite direttamente dal gestore, “che richiedeva a ogni ingresso il pagamento di una quota da parte degli avventori e un tesseramento obbligatorio che avveniva contestualmente al primo ingresso”, scrive la procura. Un club che era regolarmente pubblicizzato sulla Rete come raffinato locale per scambisti.

Nel locale, al piano superiore, erano state allestite delle camere da letto a tema nelle quali le donne si appartavano con i clienti dopo una prima conoscenza che avveniva al piano di sotto, nel bar / discoteca del locale. I carabinieri hanno svolto una serie di appostamenti, notando “una notevole affluenza di uomini”. Il locale si trova nella periferia est della città.
La procura parla di “un notevole giro d’affari, scoperto attraverso l’analisi dei tabulati e delle intercettazioni telefoniche”. Il club era già andato sotto la lente degli investigatori: era infatti già stato controllato a gennaio dai carabinieri di Pistoia. In quell’occasione era stato sanzionato per alcune carenze di carattere amministrativo riguardanti la somministrazione di alimenti e bevande.
Al termine delle indagini dei carabinieri sul presunto giro di prostituzione sono scattate le manette per il 54enne fiorentino, che adesso si trova in carcere in attesa dell’interrogatorio di garanzia. L’uomo è stato rintracciato durante l’apertura pomeridiana del club. All’interno è stata identificata una donna. Insieme all’arresto dell’uomo è scattato anche il sequestro dell’immobile sede del circolo privato “per evitare che la libera disponibilità dei locali potesse consentire la prosecuzione dell’attività criminale”.