Pistoia, 2 luglio 2025 – Il centro di accoglienza di Vicofaro non esiste più. Con la giornata di ieri, segnata dallo sgombero della struttura da parte degli agenti della Polizia di Stato, che hanno allontanato i sei ospiti che fino ad allora si erano rifiutati di abbandonare la struttura, si è di fatto chiusa un’epoca per le cronache cittadine. Un’esperienza umanitaria, quella portata avanti con estrema caparbietà da don Massimo Biancalani, durata quasi dieci anni, che ha fatto parlare di sé in tutta Italia, tra apprezzamenti e roventi polemiche. Fino all’epilogo, rovente pure quello, che si è consumato ieri, sotto il sole cocente di mezzogiorno.

I poliziotti, che hanno agito su autorizzazione del vescovo della Diocesi di Pistoia, monsignor Fausto Tardelli, sono entrati in forze nella canonica della chiesa di Vicofaro, per far uscire gli ultimi migranti rimasti a oltranza nel centro di accoglienza. Un’operazione arrivata al termine di una settimana caratterizzata dagli allontanamenti volontari, verso altre strutture, dei circa cento ospiti (un numero già ridotto da un precedente intervento di decongestionamento, nei mesi scorsi) che alloggiavano nella parrocchia di don Biancalani.
Tutti tranne gli ultimi sei, appunto, soggetti fragili che rifiutavano il trasferimento. E così, dopo gli ultimi vani tentativi portati avanti nella mattinata dall’instancabile vicario del vescovo, don Cristiano D’Angelo, è scattato il blitz delle forze dell’ordine, in assetto antisommossa, con il supporto del personale sanitario e dei vigili del fuoco. Almeno venti gli agenti che sono entrati nella struttura: un’immagine forte, senza dubbio, anche se l’uso della forza è stato limitato allo stretto necessario. Fortunatamente minimi anche i momenti di tensione. Soltanto tre ospiti, uno dei quali in lacrime, particolarmente spaventato, hanno opposto un po’ di resistenza e sono stati portati via dalle Volanti. La Diocesi, a tal proposito, precisa di aver preso in carico la totalità degli ospiti della parrocchia di Vicofaro, compresi gli ultimi casi: “Tutti hanno una struttura idonea di riferimento”, fanno sapere. “Soltanto tre migranti sugli oltre 160 già presi in carico nelle cinque strutture e nei tre gruppi appartamento della Diocesi, erano rimasti all’interno della struttura perché non avevano accettato nessuna delle proposte, reiterate più volte, che erano state fatte loro per il ricollocamento – spiegano –. Constatata l’inamovibilità della posizione dei ragazzi e la forte agitazione in alcuni di loro, è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine, in primo luogo per la sicurezza dei migranti stessi, in modo da essere accompagnati fuori in attesa di essere comunque ricollocati in una delle nostre strutture, cosa che è avvenuta nel pomeriggio con la collaborazione della Questura di Pistoia”.
Nel corso dell’operazione, orchestrata con pazienza in una situazione ambientale resa ancora complessa dal gran caldo, tra vari cumuli di rifiuti accatastati dopo l’inizio dello svuotamento dei locali e sotto lo sguardo attento di alcuni residenti della zona (“Il primo luglio 2025 sarà ricordato come il giorno della liberazione del quartiere di Vicofaro”, hanno fatto sapere in serata dal Comitato), è arrivato anche don Massimo Biancalani.
Il parroco, visibilmente agitato e preoccupato, ha inveito contro le forze dell’ordine lanciando loro un paio di baguette: “Una vergogna, uno schifo”, ha urlato più volte, prima di andarsene dopo aver tentato una breve mediazione con alcuni ragazzi.
Nel giro di un’ora, la canonica di Vicofaro si è svuotata e su tutta la zona è calato un silenzio surreale: sul posto solo gli operatori di Caritas e Diocesi, per portare avanti le operazioni di sgombero dei locali, propedeutiche alla successiva chiusura dell’area per i necessari lavori di riqualificazione. Verso un futuro tutto da scrivere.