
Il luogo in via Branaccia di Agliana dove e stato rinvenuto il corpo dell anziano Luca Castellani/FotoCastellani
Pistoia, 25 luglio 2025 – Saranno eseguiti questa mattina nell’Istituto di medicina legale di Careggi i primi importanti riscontri sul corpo in avanzato stato di decomposizione, ritrovato martedì pomeriggio nel campo di via Branaccia alla Ferruccia di Agliana. Esami che potranno confermare se quel cadavere, chiuso in un sacco nero, sotterrato, ed esposto al caldo torrido di questi giorni, sia davvero quello di Salvatore Blandino, il settantenne la cui scomparsa da Quarrata era stata denunciata dalla sorella lo scorso 26 giugno, dopo che l’uomo non rispondeva più al telefono da alcuni giorni. Saranno eseguiti l’autopsia e l’esame del Dna che potrà confermare in maniera inequivocabile l’identità della vittima, anche se sono numerosi gli elementi acquisiti nel corso delle attività investigative che fanno ritenere che si tratti di Blandino.
A fiutare l’odore acre dei poveri resti sono stati i cani molecolari dei carabinieri, poi le delicate operazioni di scavo con i vigili del fuoco. Tutta l’area era stata perlustrata con l’impiego di droni. Per quella morte si trova in carcere Giuseppe Blandino, 42 anni, fabbro, figlio della vittima, sottoposto a fermo dalla sera del ritrovamento dei poveri resti. L’ipotesi della procura, sostituto Chiara Contesini, è che abbia prima ucciso il padre tramortendolo con un oggetto contundente e poi abbia nascosto il cadavere sotterrandolo nel campo. Nella casa di via della Repubblica, che è stata messa sotto sequestro, erano stati ritrovati schizzi di sangue alle pareti, tracce inequivocabili di un’aggressione appena consumata. Una ricostruzione da subito negata da Giuseppe Blandino che, la sera del fermo, portato in caserma a Quarrata avrebbe dato ai carabinieri una versione del tutto diversa dei fatti. Secondo quanto trapela, sembra che Giuseppe Blandino abbia ammesso in effetti di aver visto il padre lo scorso 23 giugno. E lui stesso avrebbe fatto denuncia di scomparsa del padre il 27 giugno.
Degli attriti tra padre e figlio hanno da subito parlato i parenti, gli zii di Giuseppe, che hanno anche riferito come il padre Salvatore si sentisse in pericolo, pensando addirittura che il figlio, per le sue continue richieste di soldi, sarebbe potuto arrivare ad ammazzarlo. Nell’interrogatorio in carcere, Giuseppe Blandino si è avvalso della facoltà di non rispondere. E questa mattina si svolgerà l’interrogatorio davanti al gip. Il suo avvocato, Enrico Giuntini del foro di Prato, ha spiegato che non ci sarebbero prove che colleghino la morte di Salvatore Blandino con una responsabilità del figlio.
“Il mio assistito si trova in carcere perché non ha una fissa dimora. Qualora si dispongano gli arresti domiciliari, potrebbe essere scelta un’abitazione a Prato, che ha in comproprietà con la zia. Ribadisco la sua piena disponibilità, dimostrata fin dai primi giorni in cui sono state avviate le ricerche del padre. Lui ha sempre sostenuto con forza la sua completa estraneità ai fatti”.
Le ricerche di Salvatore Blandino non si sono mai interrotte. Fin dalle prime ore, la Prefettura di Pistoia aveva attivato il piano provinciale per la ricerca delle persone scomparse, coinvolgendo i carabinieri, i vigili del fuoco e le unità di protezione civile, con punto di coordinamento operativo nel parcheggio della Coop di Quarrata. Le prime attività si erano concentrate nel centro di Quarrata, vicino alla chiesa di Buriano, un luogo che l’uomo era solito frequentare per raccogliere verdura selvatica. Poi la svolta nelle ultime due settimane, quando le ricerche hanno portato gli inquirenti nella zona della Ferruccia, dove il cadavere è stato poi ritrovato.
M.V.