REDAZIONE CRONACA

L’anziano scomparso. Ammazzato e sotterrato. Svolta: fermato il figlio

Il pensionato era sparito il 23 giugno, i resti trovati grazie ai cani molecolari. Gli inquirenti lavorano all’ipotesi che sia stato ucciso per questioni di eredità.

Giuseppe Blandino, 42 anni, fabbro: è stato fermato la notte scorsa con l’accusa di avere ucciso il padre, Salvatore, 70 anni, scomparso dalla sua abitazione. di Quarrata (Pistoia) lo scorso 23 giugno

Giuseppe Blandino, 42 anni, fabbro: è stato fermato la notte scorsa con l’accusa di avere ucciso il padre, Salvatore, 70 anni, scomparso dalla sua abitazione. di Quarrata (Pistoia) lo scorso 23 giugno

È rimasto per un mese chiuso in un sacco nero, e nascosto in una buca scavata nella sterpaglia di via Branaccia alla Ferruccia di Agliana, nella piana pistoiese. Sarà l’autopsia e l’esame sul Dna a confermare se il cadavere in avanzato stato di decomposizione, trovato dai cani molecolari dei carabinieri martedì pomeriggio, è quello di Salvatore Blandino, il settantenne scomparso dalla sua casa di Quarrata lo scorso 23 giugno. Intanto, per quella morte è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto il figlio, Giuseppe, 42 anni, fabbro. I sospetti si sono concentrati su di lui fin dal primo giorno. Fin da quando i carabinieri sono entrati nella casa dell’anziano vedovo: nel soggiorno c’erano schizzi di sangue alle pareti, tracce evidenti di un’aggressione appena consumata.

L’ipotesi è che l’assassino lo abbia colpito con un oggetto contundente per tramortirlo. Poi, una volta compiuta l’esecuzione nella casa, l’omicida avrebbe pensato di nascondere il cadavere, portandolo in un campo e scavando una buca non molto profonda dove lo ha sotterrato. Ma è sempre lì che sarebbe ritornato martedì pomeriggio, per controllare che tutto fosse apposto. Ed è in quel campo che gli inquirenti lo hanno trovato. Così è scattato il sopralluogo, e poco dopo la macabra scoperta. I cani molecolari hanno fiutato l’odore acre del cadavere, poi sono iniziate le delicate operazioni di scavo.

A dare l’allarme della scomparsa dell’anziano erano stati la sorella della vittima e il cognato, dopo che l’uomo non rispondeva al telefono.

"Salvatore aveva paura di suo figlio Giuseppe – racconta il cognato Vito Di Dolce, ancora sotto choc – perché gli chiedeva continuamente soldi. Mi diceva: ’Prima o poi mi ammazza’. Non so cosa sia accaduto, ma i conflitti in famiglia andavano avanti da tempo". A indirizzare i sospetti sul figlio della vittima sarebbe stato anche un particolare. Sembra che Giuseppe Blandino il giorno stesso della scomparsa del padre abbia utilizzato la sua carta bancomat per effettuare un prelievo di 600 euro. E potrebbe essere questo il movente del delitto, un interesse economico.

Diversa la ricostruzione che l’uomo ha dato ai carabinieri di Quarrata, martedì notte dopo il fermo, respingendo ogni accusa. Ieri mattina si è svolto l’interrogatorio nel carcere di Pistoia, davanti al pm Chiara Contesini, che dirige le indagini, ma Giuseppe Blandino si è avvalso della facoltà di non rispondere. "Ad oggi non ci sono elementi di prova, a nostro avviso, che colleghino la morte del padre con una responsabilità del mio assistito", ha spiegato l’avvocato difensore Enrico Giuntini.

Martina Vacca