REDAZIONE PISA

"Vogliamo trasparenza su questo progetto"

Presidio a Pisa contro la costruzione della base militare: attivisti denunciano mancanza di trasparenza e impatto ambientale, mentre anche nel PD crescono le critiche.

Presidio a Pisa contro la costruzione della base militare: attivisti denunciano mancanza di trasparenza e impatto ambientale, mentre anche nel PD crescono le critiche.

Presidio a Pisa contro la costruzione della base militare: attivisti denunciano mancanza di trasparenza e impatto ambientale, mentre anche nel PD crescono le critiche.

Un presidio di circa un centinaio di attivisti della sinistra radicale e del movimento "No Base" si è tenuto ieri pomeriggio in piazza XX Settembre dopo il via libera definitivo da parte di Camera e Senato al progetto di costruzione della base militare, che avrà un costo di 520 milioni di euro e occuperà 140 ettari di territorio tra Pisa e Pontedera, a partire dall’ex Cisam.

Martina Moccia, esponente del movimento No Base, ha ricordato come i dettagli del progetto siano stati resi noti grazie agli sforzi partiti dal basso: "Chiediamo - spiega l’attivista No Base -, trasparenza al Comune di Pisa, all’Ente Parco e alla Regione, che non si sono mai presi le loro responsabilità. Un progetto che, dai 90 ettari iniziali, è cresciuto fino a 140, con un abbattimento di migliaia di alberi raddoppiato, e tutte le problematiche legate al deposito di scorie". Secondo il movimento, infatti "molti degli alberi che verranno abbattuti hanno assorbito radiazioni negli anni", aggiunge Moccia.

Intanto, anche all’interno del Partito Democratico c’è chi si schiera contro il progetto, come il consigliere comunale Enrico Bruni, che ieri mattina ha inviato una lettera al sindaco di Pisa, Michele Conti (Lega), al presidente del Ente Parco, Lorenzo Bani e al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani entrambi Pd . "Li ho invitati – spiega Bruni -, a sottoscrivere l’appello delle undici associazioni ambientaliste e a chiedere un incontro. Il Dl è passato in Parlamento con i soli voti della destra, ma le autorità locali possono ancora fare qualcosa".

Enrico Mattia Del Punta