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Videolezioni a scuola E’ la didattica digitale

Ogni settimana nove alunni seguono i docenti con Google-Meet "E in caso di nuovo lockdown..."

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La scuola media "Gamerra" sperimenta, tra i primi casi in Italia (esiste qualcosa di simile anche alla "Mazzini") la didattica digitale integrata in presenza. Un progetto che ha portato alla nascita di una "classe satellite", spiega la dirigente scolastica Oriana Carella, che ideato il progetto con la docente Sandra Bracci e che "rispetta la normativa per il contrasto della diffusione del Coronavirus a scuola, mantenendo la continuità educativo-didattica tra docente e alunno, salvaguardando il gruppo classe e le relazioni tra i ragazzi e alunno-insegnante, educando alla cittadinanza digitale e assicurando il distanziamento sociale". La scuola si è messa in gioco, prosegue Carella, è ha scelto la "creatività, ovvero una soluzione che permettesse agli alunni di frequentare la scuola nello stesso edificio e con gli stessi compagni e che desse loro, al tempo stesso, la possibilità di vivere un’esperienza nuova e di accrescere le proprie competenze digitali". L’aula, corredata di pc e cuffie con microfono collegate alla macchina, ogni settimana ospita un gruppo di 9 alunni: tre per ogni classe seconda, che per l’intera mattina segue le lezioni collegandosi alla propria classe tramite Google-Meet e seguito da un docente-tutor che istruisce gli alunni e li supporta sugli aspetti digitali, pur seguendo la lezione del proprio docente nella classe tradizionale. La particolarità sta nel fatto che i tre gruppi di alunni possono lavorare contemporaneamente su materie diverse: "Affacciandosi nell’aula satellite - sottolinea Carella - si vede un gruppo che segue la lezione di matematica, un altro quella di inglese e un altro ancora quella di arte, riuscendo tutti a interagire con l’insegnante che svolge la lezione nella classe di appartenenza senza disturbare i compagni della classe satellite. Abbiamo scelto le classi seconde perché, rispetto agli alunni delle prime, hanno maggiori competenze digitali e rispetto agli alunni di terza devono ancora acquisirne altre, utili per affrontare l’anno scolastico successivo". Infine, la preside ricorda che si tratta di "attività finalizzate all’approfondimento, al recupero o al rinforzo degli argomenti trattati". "Inoltre - conclude - nel caso in cui qualche alunno di queste classi dovesse essere messo in quarantena, sarà perfettamente in grado di collegarsi da casa e seguire le lezioni, poiché avrà imparato a farlo a scuola con la guida di un docente".

Gab. Mas.