REDAZIONE PISA

L’uomo che sussurrava ai dinosauri. Zoosparkle sbarca al Museo di Calci

Il 24 maggio appuntamento con due visite guidate a cura di Willy Guasti, il divulgatore scientifico star del web

Il 24 maggio appuntamento con due visite guidate a cura di Willy Guasti, il divulgatore scientifico star del web

Il 24 maggio appuntamento con due visite guidate a cura di Willy Guasti, il divulgatore scientifico star del web

"Sembra incredibile, però è vero: i dinosauri esistono ancora". Suona strano, ma… parola di divulgatore scientifico! Parola di Willy Guasti, meglio noto sui social come Zoosparkle. E la celebrità da oltre 100mila followers sulle piattaforme farà tappa anche a Pisa, il 24 maggio. Al Museo di storia naturale dell’università di Pisa, nella suggestiva Certosa di Calci, infatti, sarà proprio lui a guidare due visite, organizzate in collaborazione con Unicoop Firenze, alla nuova mostra ‘Dinosauri’.

Willy, come nasce la tua passione per i dinosauri?

"Penso sia nata con me, perché da quando ho memoria, i dinosauri mi fanno impazzire. Il momento decisivo, però, direi che è stato nel 1993, con l’uscita di Jurassic Park: ero piccolissimo e quei dinosauri mi sono sembrati veri. È lì che è scattata la scintilla. Poi ho continuato in maniera ‘seria’, laureandomi in scienze naturali e specializzandomi in paleontologia dei vertebrati".

Cosa ti affascina di questi animali?

"Il fatto che sono misteriosi e che spesso ci sembrano dei mostri. Poi è strano pensare che, anche se vissuti in un’epoca lontanissima, hanno vissuto su questo nostro stesso pianeta che è cambiato molto e, nel frattempo, sta cambiando ancora".

Qual è una curiosità che ami raccontare al tuo pubblico?

"Mi piace mostrare l’evoluzione delle ricostruzioni della paleoarte nel tempo. Prendiamo ad esempio l’Iguanodonte: nell’Ottocento veniva raffigurato in modo molto bizzarro, perché avevamo pochi resti a disposizione. Oggi, grazie a nuovi ritrovamenti e studi, ne abbiamo una conoscenza molto più accurata. Ed è una sfida sempre nuova riuscire a farsi un’idea quanto più precisa possibile di questi strani esseri".

E tu a che pubblico parli solitamente?

"Mi seguono appassionati di scienza, studenti, ricercatori e tanti curiosi, soprattutto ragazzi e ragazze tra i 18 e i 35 anni. E tengo molto a sfatare l’idea che i dinosauri siano ‘cose da bambini’: tutti possono appassionarsi, anche chi ha smesso di crederci crescendo".

Qual è la domanda che ti rivolgono più spesso?

"Una delle domande più frequenti è se i dinosauri esistano ancora. E il mio ‘sì’ di risposta lascia sempre un po’ perplessi. Però è così: gli uccelli sono dinosauri, potremmo dire l’unico gruppo sopravvissuto".

E il nome d’arte ‘Zoosparkle’ come è nato?

"Era casuale all’inizio, ma poi ci ho visto un senso. ‘Zoo’ perché mi occupo di animali in senso ampio: oltre al libro sui dinosauri, ne ho scritto uno sulle cure parentali negli animali e uno sugli animali in via di estinzione. ‘Sparkle’, invece, proprio per quella scintilla di passione che quelle strane creature mi hanno acceso da bambino e che io cerco di trasmettere in maniera ‘frizzante’ a chi mi segue".

Maria Cristina Capaccioli