REDAZIONE PISA

"Vauro non diffamò Susanna Ceccardi"

Il sindaco Betti non si oppone alla richiesta di archiviazione avanzata dal Tribunale di Pisa. La rabbia dell’ex sindaca e del Carroccio

Il Comune di Cascina ha deciso di non appellare la sentenza di archiviazione del tribunale di Pisa sull’inchiesta giudiziaria che ha seguito la querela per diffamazione nei confronti del vignettista Vauro presentata nel 2016 dall’allora sindaca leghista Susanna Ceccardi. Ospite dell’Aria che tira su La7 il disegnatore satirico da sempre schierato apertamente a sinistra aveva criticato la scelta dell’allora prima cittadina di uscire dallo Sprar (l’accordo per l’accoglienza dei rifugiati e richiedenti asilo) con parole al veleno: "A me questa sindaca mi fa schifo, sono schifato da quello che quella persona ha detto.... si vanta di aver espulso 14 persone dal suo paese del c...". Affermazioni che, secondo il tribunale, sono legittima critica politica e non una diffamazione. E il Comune, ora retto dal sindaco Pd, Michelangelo Betti, ha deciso di non opporsi all’archiviazione: "Viste le chiare motivazioni presentate dal magistrato - ha spiegato Betti - abbiamo valutato di non presentare opposizione alla richiesta di archiviazione. Per il Comune di Cascina il capitolo è chiuso". Stizzita invece la reazione dell’ex sindaca e ora eurodeputata leghista che sulla sua pagina Facebook ha commentato così: "Querelai Vauro per difendere la dignità e l’onorabilità del mio Comune, ma l’attuale sindaco ha deciso di non fare opposizione all’archiviazione proposta dal giudice: evidentemente per Betti si possono offendere i cascinesi e la nostra città. O forse solidarizza con Vauro... compagni di merende, non si smentiscono mai".

Infuriata anche la Lega di Cascina che definisce la scelta del sindaco "un grave errore dal punto di vista giuridico, poiché la presentazione dell’opposizione alla archiviazione consentirebbe al giudice di valutare elementi in più a difesa del Comune di Cascina, e politico perché non è in ballo la questione del colore di una amministrazione guidata da questo o quel sindaco, ma la difesa della onorabilità e il buon nome di Cascina e dei cascinesi e ritenere che chiunque nell’esprimere il proprio pensiero possa spingersi a utilizzare frasi ed espressioni offensive per la nostra città e i nostri cittadini e possa farlo senza che a questo segua la volontà di proseguire nell’azione legale intrapresa a difesa della città e dei cittadini, ci lascia francamente basiti". "Chiunque rappresenti la propria comunità - conclude il Carroccio - dovrebbe avere come faro la difesa dei propri cittadini. Fatto che in questa circostanza e purtroppo in molte altre, è completamente mancato all’attuale amministrazione".