
Nasce fra Livorno e Pisa la storia della famiglia di Andrea Ghez, l’astronoma vincitrice del Premio Nobel per la Fisica insieme a Reinhard Genzel e al famosissimo matematico Roger Penrose per le loro ricerche sulla via Lattea. Newyorkese, 55 anni, la scienziata, quarta donna in assoluto ad ottenere questo riconoscimento, è la discendente dell’ebreo livornese Giacomo di Castelnuovo, nato nel 1819 e scomparso nel 1886, che fu protagonista del Risorgimento e medico di riferimento di casa Savoia e che studiò a Pisa, dove fu sepolto. Il padre di Andrea Ghez, Gilbert, illustre economista, proprio per tornare alle radici, nel 2007 organizzò un incontro per tutti i discendenti della famiglia Ghez, che si tenne proprio fra Pisa e Livorno, nei luoghi dell’illustre avo. Parteciparono addirittura in centoventi.
Laureatasi al Massachusettes Institute of Technology, Andrea Ghez è dal 2004 tra i membri della National Academy of Sciences e, sempre in coppia con Genzel, nel 2012 ha vinto il Premio Crafoord per l’astronomia. “La fisica - ha detto quando ha saputo dell’ambito riconoscimento - è uno studio che può regalare così tante soddisfazioni e se si è appassionati di scienza, c’è veramente molto da fare. Proprio per questo spero di ispirare altre giovani donne a dedicarsi a questo campo del sapere”.
La ricostruzione delle radici viene fatta dallo storico del nostro ateneo Bruno Di Porto sul periodico Hazman Veharaion - Il tempo e l’idea, che si occupa di cultura ebraica e in cui vengono anche sottolineate le radici ebraiche sia della Ghez che di Penrose.
Gilbert, il padre della scienziata, era nato a Roma nel 1938, secondo figlio del romano Henri e della tedesca Elsie Marx. Fu vitale per la famiglia, durante il periodo bellico, la decisione di trasferirsi a New York e di rientrare in Europa solo alla fine del conflitto. Il giovane inizia a studiare economia a Ginevra ma poi rientra definitivamente negli States e termina il suo percorso universitario in prestigiosi atenei tra cui Yale e Columbia University. Dopo il crollo del Muro di Berlino, negli anni Novanta, quando è un economista di successo, si fa promotore di un programma che consente a studenti cecoslovacchi di formarsi in Usa. Nel 2007 ha la meravigliosa idea di mettere insieme tutti i discendenti della famiglia Ghez, fra i quali c’è anche il professor Di Porto, bisnipote del celebre medico.
Il nonno della scienziata, Henri, assieme al fratello Oscar - racconta Di Porto - aveva fondato a Roma una fabbrica di prodotti del caucciù. A seguito delle leggi antiebraiche la scambiarono con un’impresa di Pirelli nei pressi di Lione, trasferendosi in Francia. Alla sconfitta francese, Oscar si spostò dapprima in Svizzera, dove nacque il figlio Claude, poi in Spagna, in Portogallo, e in Usa, dove fu consultato dal governo, come esperto di cose italiane. Nel dopoguerra si trasferì in Svizzera, realizzandovi un museo d’arte moderna, il Petit Palais. Sorelle di Oscar e Henri furono Ketty e Odette, che a Roma si salvò dalle persecuzioni in clandestinità assieme al marito Gino Terzago. Proprio a Odette fu affidato, per un breve periodo, Bruno. Origini ebraiche anche per l’altro vincitore del Nobel per la Fisica, il più noto del terzetto: il matematico, fisico e cosmologo britannico Roger Penrose, laureato all’Università di Cambridge, professore emerito all’Istituto di matematica dell’Università di Oxford e nel 1988 vincitore, assieme a Stephen Hawking, del Premio Wolf per la fisica.
Candida Virgone