CARLO VENTURINI
Cronaca

"Un ’tubone’ salverà il litorale"

Darsena Europa, presentato in Commissione il progetto del sabbiodotto destinato a compensare l’erosione delle spiagge. Costerà 500mila euro e pomperà dai 13mila ai 20mila metri cubi di sabbia marina a pochi passi dallo Scolmatore

di Carlo Venturini

Il "tubone" ossia il sabbiodotto compensativo che eviterà l’erosione del litorale pisano costerà 500mila euro, pomperà dai 13mila ai 20mila metri cubi di sabbia marina eo fluviale ed opererà nei pressi dello scolmatore usando in prevalenza proprio quella sabbia. E’ solo una delle novità che ha appreso la prima commissione consiliare che ha convocato i vertici dell’autorità portuale Tirreno settentrionale. L’audizione è stata chiesta dalla lista Una città in Comune-Prc. A relazionare è stato l’ing. Enrico Pribaz responsabile del progetto. Tra le fattispecie tecniche apprese dopo le domande di Tiziana Nadalutti della lista civica, c’è anche il fatto che il sabbiodotto non opererà in periodo estivo con buona pace dei balneari e del turismo bensì la draga e relativo sabbiodotto entreranno in funzione una volta l’anno tra marzo ed aprile. "Di esempi di draghe e sabbiodotti in Italia ce ne sono molti, e ci sarà a breve anche quello di Viareggio per non tacere di quello enorme in funzione a Riccione ed il costo di manutenzione è molto contenuto": tranquillizza Pribaz come per dire draghe e sabbiodotti, in Italia si sanno fare ed usare.

Inoltre, in una slide mostrata in commissione si legge che il "tubone" non passerà su dune o vegetazione classificata. Ciò però che non tranquillizza né Nadalutti né il presidente di commissione Maurizio Nerini di Fdi, è l’impatto paesaggistico. "Ma un pisano ed un livornese – dice Nerini – che si affaccia sul litorale che cosa vedrà? Quante navi? Di che altezza?". "Si vedranno al massimo la poppa o la prua di queste navi container": risponde Pribaz. "Ed i container – interviene Nadalutti – Si vedrà l’altezza delle navi da carico. Queste navi sono dei colossi del mare ed alla Darsena Europa arriveranno quelle lunghe 363 metri. Già ora, dal Calambrone si vedono i traghetti per la Sardegna e la Corsica e queste imbarcazioni sono come Davide era in confronto con Golia". Altre novità emerse in commissione riguardano i materiali di costruzione della nuova Darsena (foto e rendering dell’Autorità portuale di Livorno) che arriveranno per l’80% via mare da cave di Venturina, Carrara e dalla Sardegna. Una preoccupazione era infatti l’inquinamento da trasporto su gomma di quanto necessario per costruire il mega porto.

Pribaz, tornando al tema dell’erosione ha rassicurato che sono stati acquisiti "studi, testi, pubblicazioni scientifiche, dati di Regione, Arpat, immagini satellitari il tutto per arrivare a modelli di simulazione molto precisi". Un’altra operazione che verrà fatta è quella di un progetto pilota per il trapianto di posidonia su un’area di ben 2mila metri quadrati. "La posidonia è meglio della foresta amazzonica. Il suo trapianto in genere non è efficacissimo ma noi useremo una nuova metodologia" continua Pribaz. Eugenio Giani, presidente della Regione il giorno della posa della prima pietra della Darsena (il 30 dicembre 2022) ha confermato che l’investimento della Regione è di 200 milioni di euro. A questi se ne aggiungono altri 250 per un totale di 450milioni di euro che lieviteranno per il rincaro delle materie prime. Tutti soldi dei contribuenti. "La nostra lista – dice Nadalutti – ha altre priorità, priorità di certo molto molto lontane dall’investire così tante risorse in un’opera che è solo mastodontica". Fatto sta che l’operazione Darsena Europa è entrata a pieno regime e salvo che si inceppi, tutto si risolverà entro la fine del 2026 e l’inizio del 2027.