
CASCINA
La foto d’epoca incorniciata nella pasticceria Salvioli di Cascina risale al 1954. A quel tempo dietro al banco c’era Giuseppe Salvioli – il nonno di Walter, attuale titolare dell’attività di famiglia –, un bel giovane pasticcere di origini siciliane che serviva paste appena sfornate ai clienti coi pantaloni alla zuava. "Mio nonno – racconta Walter Salvioli a ’Un caffè per la ripartenza’, il gioco de La Nazione in collaborazione con Confcommercio– lasciò la Sicilia nel primo dopoguerra e trovò lavoro in un forno a Pontedera. Dopo quella esperienza, nel 1954, decise di mettersi in proprio". La pasticceria inizialmente si trovava in via Lungo le Mura. "Mio nonno lavorava con un forno a legna e produceva tutto a mano senza l’utilizzo di alcun macchinario. Per farsi un nome sul territorio decise di acquistare un triciclo per effettuare le consegne da Marciana fino ai paesi dell’ansa dell’Arno", afferma Salvioli indicando un’altra foto in bianco e nero. Nel 1963 arriva poi la svolta con l’inaugurazione della sede storica su Corso Matteotti.
"Da quel momento iniziò l’epoca d’oro della pasticceria che fu inaugurata in concomitanza con la Mostra del Mobile". A raccogliere l’esperienza del mastro pasticcere è proprio il nipote Walter. "Fin da piccolo ho sempre passato molto tempo nel laboratorio di pasticceria insieme a mio nonno Giuseppe. Grazie a lui ho imparato questo mestiere e tutti i suoi segreti". I must di Salvioli sono i cannoli siciliani "che non possono mai mancare, perché ricordano le radici della nostra famiglia". Insieme ai prodotti siciliani c’è un’ottima offerta di pasticceria toscana e si iniziano ad intravedere sul banco anche i primi panettoni e panforti artigianali in vista del Natale. Il dolce può essere accompagnato da un buon caffè forte – proveniente da una torrefazione locale e anch’essa con una tradizione decennale alle spalle – e "senza troppi “fronzoli“" come ci tiene a evidenziare Salvioli.
Dal 2016 la pasticceria si è trasferita sul viale Comaschi a due passi dal centro storico di Cascina. Qui la tradizione si fonde con l’innovazione in un edificio a più piani. "Abbiamo due sale separate che si trovano al primo e secondo piano ed una terrazza panoramica. Infatti, la nostra offerta non si limita più alla pasticceria, ma organizziamo anche pranzi di lavoro, cene, meeting, compleanni, feste di laurea e molto altro. Abbiamo organizzato, inoltre, una festa per l’ultimo dell’anno, che è già sold out". Segnali di una progressiva ripresa dopo la battuta d’arresto a causa dell’emergenza sanitaria. "Siamo felici di questa ripartenza, dopo un lungo periodo di stop forzato. Abbiamo dovuto fare molti sacrifici, ma insieme a mia moglie e alle nostre collaboratrici siamo riusciti ad affrontare anche quel periodo buio".
La pasticceria ha ripreso a vivere: c’è un via vai di clienti di ogni età, clienti nuovi e clienti storici che sono cresciuti in quel luogo che ha fatto la storia di Cascina. Di quei ragazzini coi pantaloni alla zuava ancora qualcuno è rimasto, persone con il tempo scritto sulla pelle e che oggi portano i propri nipoti a mangiare le famose paste del Salvioli, una storia lunga ben 68 anni.
Ilaria Vallerini