
"Il prolungato periodo di isolamento, giustamente imposto per tutelare la salute degli anziani ospiti della Rsa ‘Umberto Viale’ di via Garibaldi, rischia però ora di precipitarli nell’abbandono e ciò accade anche per quei pazienti ancora vigili e interattivi, con il rischio che gli effetti collaterali possano essere più dannosi". E’ l’allarme lanciato da Raffaella Franceschi, che non vede la nonna dallo scorso mese di settembre, a parte qualche videochiamata, e che chiede all’Asl il motivo per il quale nella struttura non è stata attivata la cosiddetta "Stanza degli abbracci" visto che "248 Rsa della Toscana (ad esempio Camaiore, Empoli, Santa Maria del Giudice per citarne solo alcune) su 321 hanno usufruito dei fondi regionali per realizzarla".
"Nella struttura di via Garibaldi – prosegue la signora Raffaella – è presente una bella vetrata che si potrebbe adattare alla situazione contingente, ma c’è anche un bel giardino, nel quale con l’imminente arrivo della buona stagione potrebbe essere un luogo idoneo per le visite".
I fondi regionali per la "stanza degli abbracci" sono stati destinati anche alla "Viale" ma, fa sapere l’Asl Toscana nord ovest, "considerando il numero elevato di ospiti presenti nella struttura e la mancanza di spazi idonei, si è preferito impiegarli per acquistare tablet e altri strumenti tecnologici capaci comunque di consentire un contatto visivo tra anziani ospiti e i loro parenti". Inoltre, la Regione Toscana presto autorizzerà, recependo le indicazioni governative, anche la ripresa delle visite dei parenti secondo modalità che saranno comunicate nei prossimi giorni.
Raffaella Franceschi, tuttavia, segnala anche un’altra criticità che riguarda la "qualità insoddisfacente del vitto e anche la scarsità delle portate, tanto più grave se si pensa che la retta media mensile si aggira intorno ai 1.600 euro: ho più volte segnalato il problema, ai responsabili e alle autorità competenti sia tramite scambio di email che personalmente, ma purtroppo la situazione non è cambiata, adesso chiedo che le mie richieste siano accolte, in modo da garantire ai nostri anziani non solo le cure necessarie, ma anche quel supporto psicologico e affettivo indispensabile per una celere riabilitazione". Si tratta di accorgimenti necessari, conclude, che sarebbero capaci "di trasferire quella carica affettiva e motivazionale che nessun trattamento puramente farmacologico, da solo, può trasmettere". Gab. Mas.