Rinasce il bar Salvini sulle Piagge Al via i lavori di pulizia: il progetto

L’imprenditore Alessandro Trolese e soci hanno acquisito lo spazio storico. "Perfetto anche per incontri letterari"

Rinasce il bar Salvini sulle Piagge  Al via i lavori di pulizia: il progetto

Rinasce il bar Salvini sulle Piagge Al via i lavori di pulizia: il progetto

Non è passato inosservato ai tanti passanti e runners del viale delle Piagge, che dentro e fuori il vecchio e glorioso bar Salvini, c’era vita, e cioè un viavai di operai al lavoro. Ebbene sì, Alessandro Trolese e soci hanno preso possesso di quello spazio ed hanno iniziato di gran lena a "fare la bonifica con pulizia e rimozione di elementi degradati" dice Trolese che per scaramanzia, non si sbottona troppo ma il nome ce lo dice: "Si chiamerà Chalet caffetteria bistrot". E sempre per scaramanzia non dice quando si potrà bere il primo caffè in quell’angolo di città che ha da raccontare mille storie. Una novità importante è che ci sarà una cucina a differenza di quello precedente. Ma siccome non si può dare un calcio al passato gettandolo nel dimenticatoio, Trolese, che lo sa benissimo, preannuncia. "Quel luogo di cui molti pisani si sono innamorati si presta benissimo a fare incontri letterari, culturali, mostre, ed ad un certo tipo di intrattenimento musicale. Avete idea di quante persone si sono fermate già a chiederci quando aprirà? Oppure a farci i complimenti e gli imbocca al lupo per la nuova attività? C’è grande, grande affetto per quell’angolo di Pisa".

Il progettista è di Alessio Batini. Uno dei luoghi storici più amati dai pisani era chiuso dal novembre 2020, dopo la scomparsa di Roberto Salvini, l’imprenditore che per mezzo secolo aveva condotto l’attività. Il punto di svolta arriva con la chiusura dei lavori della Commissione di gara e con l’aggiudicazione provvisoria alla società prima classificata. A seguito dei controlli di legge la direzione Patrimonio del Comune di Pisa ha proceduto all’aggiudicazione definitiva e alla consegna dell’area: una parte, dove insiste il manufatto, di proprietà della Regione ed una parte di proprietà del Comune. Fu lanciata anche una raccolta firme: l’aveva promossa Maria Valeria Della Mea, per quasi 40 anni una colonna del Teatro Verdi, ma anche una frequentatrice assidua del "Salvini", insieme ad altri venti cittadini (inclusi i "Gatti Mezzi" che nel 2007 avevano dedicato al "Salvini" uno dei loro pezzi più conosciuti).

Carlo Venturini