"È stato necessario riaprire la terapia intensiva Covid all’ospedale Santa Chiara perché sono tornate le polmoniti e le infezioni gravi per pazienti che hanno bisogno di essere ventilati. Si tratta di alcune persone ma ciò ci dimostra che la guerra non è finita". Parola di Marco Falcone, primario del reparto di malattie infettive dell’Azienda ospedaliero universitaria pisana, che aggiunge: "Si tratta di persone anziani o immunodepresse, dunque fragili, che hanno bisogno di un’assistenza specifica adeguata".
Una recrudescenza dei contagi e del virus che impone la massima attenzione soprattutto in vista delle festività natalizie: "Il consiglio - prosegue Falcone - è quello di contattare subito, se appartenenti a categorie a rischio (i cosiddetti pazienti fragili), il medico di famiglie o le malattie infettive dell’ospedale per farsi prescrivere farmaci antivirali da assumere sia per via orale che endovenosa in caso di positività. E di farlo entro i primi 5 giorni anche se la positività al Covid si presenta senza febbre o altri sintomi apparenti. Perché è indispensabile avviare subito la terapia antivirale che è efficace a tenere sotto controllo la malattia, ma soprattutto evita il rischio di ricoveri ospedalieri"
. L’altra raccomandazione che il medico fa a tutti i pazienti anziani e fragili "è di sottoporsi immediatamente alla vaccinazione anti Covid senza ulteriori indugi".
E in prossimità di cenoni, feste in famiglia o con amici è opportuno non dimenticarsi di ciò che solo un paio di anni fa era la realtà quotidiana: "Invitiamo - conclude Falcone - le persone a rischio, gli anziani e i fragili a prendere precauzioni sempre utili e in caso di circostanze affollate è opportuno che indossino la mascherina e che restino in posizioni più defilate. Infine, di fronte all’insorgere di possibili sintomi influenzali sarebbe opportuno rinunciare a circostanze conviviali che possono rappresentare un pericolo per se stessi e per gli altri. Insomma, la prudenza è sempre una delle medicine migliori".
Gab. Mas.