REDAZIONE PISA

Rianimato dai pompieri. "Papà salvato dai colleghi"

Parla il figlio di Roberto Martini defibrillato dai vigili del fuoco di passaggio. "Una conferma del mio lavoro. Il mio impegno ‘restituito’ a un mio familiare"

Riccardo Martini, Pannellini, Pardi, Faccone e Taddei (foto servizio Andrea Valtriani)

Pisa, 12 agosto 2021 -  L’aiuto verso una persona che non si conosce ma che è in realtà il babbo di un collega. Tanti gli eventi concatenati che hanno portato a salvare una vita, quella del signor Roberto Martini, che sabato mattina era in bicicletta a Marina (non al bar, come scritto inizialmente in base alle prime informazioni ricevute). A un certo punto, però, si è sentito male, si è fermato e ha chiamato la moglie col cellulare per chiedere aiuto. Ma non è riuscito a dire nulla e si è accasciato. Sono le 9 o poco più. Sulla via Litoranea sta passando il camion dei vigili del fuoco di rientro da un servizio: invece di scegliere la Pisorno "i colleghi hanno preso il lungomare", spiega il figlio Riccardo, anche lui vigile del fuoco. Ha lavorato nella base a Pisa e ora è a Firenze. Il destino. Gli operatori (la squadra è composta da Massimo Pardi, Domenico Faccone, Massimiliano Pannellini, Valerio De Nardo, David Trivelli) vedono l’uomo a terra e si fermano. Nel sacco del soccorso hanno un dae (consegnato al comando di Pisa sulla base di una gara vinta a livello regionale). Il defibrillatore viene attivato. Ma non è la sola mano che arriva in aiuto del signore. Perché vicino al Boboba si trova la dottoressa del 118 di Milano, Anna Borri, in vacanza sul litorale pisano.  

Alla seconda scarica, l’uomo riprende conoscenza. Nel frattempo, viene composto il numero unico di emergenza. Altro tassello che va al posto giusto: nel weekend sul litorale stazione l’ambulanza della Croce Rossa con il medico a bordo. I sanitari, dopo poco, caricano l’80enne e lo portano a Cisanello, dove si trova ancora. "Sta benino, compatibilmente con quello che ha avuto", afferma Riccardo. "Babbo ricorda poco di quanto è accaduto. Solo il prima e il dopo, è stato molto, molto fortunato. Una grazie davvero ai colleghi e alla dottoressa. Questa è una conferma del mio lavoro. Tornano indietro gli sforzi fatti in tutti questi anni. Quello che farei per gli altri è stato fatto a un mio familiare". Per i vigili del fuoco intervenuti "è stato formalizzato un elogio. A loro va il nostro ringraziamento", è il commento del comandante, ingegner Nicola Ciannelli.  

Ora tutti aspettano che Roberto torni a casa per mille motivi. "E’ giusto che sia lui a decidere a chi consegnare il dispositivo che gli verrà donato dal rivenditore Emd112 (Echoes Medical Division) in quanto persona salvata". Simone Madiai, che fa parte della ditta, illustra il meccanismo. "A ogni persona che viene salvata diamo un dispositivo perché possa a sua volta regalarlo a un ente o un’associazione". Due apparecchi dello stesso modello sono stati donati, sempre ai vigili del fuoco di Pisa, dal dottor Maurizio Cecchini - fondatore dell’omonima onlus per diffondere la cardioprotezione - che ha gioito alla notizia.

Antonia Casini