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Restauro dell’ex chiesa . San Marco in Calcesana. Progetto da un milione

La giunta ha dato l’ok al piano esecutivo di questo bene in via Garibaldi. L’assessore Latrofa: "Recupero di uno spazio abbandonato da decenni".

Restauro dell’ex chiesa . San Marco in Calcesana. Progetto da un milione

Via libera dalla giunta al progetto esecutivo per la riqualificazione della ex chiesa di San Marco in Calcesana, via Garibaldi, in prossimità del Parco delle Concette, e per la valorizzazione delle aree a verde esterne alla struttura. L’intervento è finanziato con i fondi del Pinqua per un importo complessivo che supera il milione di euro: i lavori dovranno concludersi entro il 31 marzo 2026. "Questo intervento – osserva il vicesindaco con delega ai lavori pubblici, Raffaele Latrofa – è l’ennesima operazione di riappropriazione di spazi ed edifici urbani che da decenni risultavano abbandonati e degradati. Il progetto prevede il restauro e il recupero sia del fabbricato che dall’area esterna per sanare una ferita aperta da troppo tempo e si inserisce in una complessiva riqualificazione che coinvolge tutta via Garibaldi, che presto sarà completamente riasfaltata e al centro di altre manutenzioni". Nel dettaglio sono previsti interventi per il rifacimento della copertura e per la conservazione e il consolidamento delle travi lignee, opere di conservazione del paramento esterno e interno in pietra, la realizzazione di pareti divisorie interne inerenti i locali di servizio e di tutti i serramenti esterni e interni, nuove pavimentazioni, nuovi rivestimenti e nuovi impianti. La riqualificazione delle aree esterne prevede invece la rigenerazione del manto erboso, con l’espianto delle piante attuali e la messa dimora di nuove alberature, l’installazione di attrezzature (sedie, tavoli, gradinate etc) realizzate in cemento armato ad alta resistenza ed elevata durata per convertirle in una sorta di area studio all’aperto, dotando anche lo spazio di un percorso tattile plantare integrato appositamente creato per essere percepito sotto i piedi. La chiesa è stata patronato delle monache di San Matteo fino al 1387. Dal 1508 furono eseguiti importanti restauri che coinvolsero il rifacimento della facciata, del campanile e la costruzione di un altare commissionato a Giovanni della Robbia rappresentante l’Assunta tra santi e Profeti (oggi collocato nella cappella Aulla in camposanto). Agli inizi del XVI secolo iniziano così gli interventi di restauro ridefinendo un insieme architettonico che rimarrà tale fino al XVIIIXIX secolo. Successivamente la chiesa venne più volte soppressa e riaperta al culto fino al 1819 quando fu definitivamente sconsacrata. Nello stesso periodo l’architettura ecclesiastica subisce una serie di cambiamenti tali da spogliare l’edificio del suo ruolo di architettura sacra ormai perso, fino ad adattarla agli scopi delle nuove destinazioni d’uso: magazzino, autofficina, esercizi commerciali e nel 1877 fonderia. Gli interventi più recenti sull’edificio, databili orientativamente nella seconda metà del Novecento, sono stati prevalentemente di consolidamento.