MARIO ALBERTO FERRARI
Cronaca

Sprechi mense scolastiche: "Gettato un pasto su tre"

I numeri choc del Comune. Buscemi: "Ritrovare consapevolezza del cibo". Rovai (Slow Food): "Rivoluzionare il servizio, diventi educazione alimentare".

L’assessore Riccardo Buscemi

L’assessore Riccardo Buscemi

Massimo Rovai, professore di Unipi e presidente di Slow Food Toscana, i numeri sono allarmanti. "Assolutamente. Purtroppo lo spreco di cibo è una realtà che, a livello mondiale, significa 1.05 miliardi di tonnellate di cibo sprecato (19% del totale del cibo prodotto). Si parla circa di 79kg sprecati a persona e un miliardo dalle famiglie. Peraltro, questo spreco genera l’8-10% delle emissioni di gas totali".

Rimanendo sul tema mense, da cosa dipende lo spreco? "Manca una consapevolezza del cibo e della sua importanza a scuola. La mensa non è essere vista come un momento di educazione ma un servizio, un’interruzione del tempo scuola".

Cosa dovrebbe essere? "Una continuazione del tempo scuola con la quale costruire una consapevolezza nei bambini del rispetto del cibo. Dobbiamo dare un ruolo sociale serio alla mensa scolastica perché da lì si può contribuire a istruire le nuove generazioni sull’importanza di ridurre lo spreco alimentare. Preciso poi che...".

Dica. "La mensa oggi assume anche un ruolo importante perché i bimbi spesso lì consumano l’unico pasto della giornata: si unisca quindi l’aspetto della salute a quello di educazione alimentare. Se non si fa capire a loro il valore del cibo che mangiano tutti i giorni, difficilmente potremo contribuire a una società con meno sprechi".

Nella sua idea la mensa potrebbe diventare un laboratorio di educazione alimentare? "Esatto. Noi come Slow Food diciamo da anni che serve una cultura del cibo nelle scuole, al punto che abbiamo lanciato anche una petizione per far entrare l’educazione alimentare all’interno dei programmi scolastici. In questo la mensa può aiutare sensibilmente".

La società può aiutare a migliorare la situazione? "Serve un’unione di intenti da parte di tutti gli attori all’interno della mensa: dai genitori, ai professori, a chi gestisce il servizio fino ai comuni. Pisa prenda esempio da alcune realtà che hanno firmato patti di comunità per impegnarsi non solo a ridurre lo spreco ma far acquisire ai bambini una maggior consapevolezza sul valore del cibo, per esempio legando i menù ai prodotti del territorio".

Mario Ferrari