"Politiche attive del lavoro e la parità di genere devono marciare insieme"

L’assessore Gabriella Porcaro traccia le linee strategiche del suo impegno "Sinergia con il resto della giunta e con il tessuto associativo cittadino".

"Politiche attive del lavoro e la parità di genere devono marciare insieme"
"Politiche attive del lavoro e la parità di genere devono marciare insieme"

di Gabriele Masiero

PISA

"È disponibile sul sito del Comune il bando per il rinnovo del consiglio cittadino delle pari opportunità, strumento importante per la valorizzazione dell’universo femminile ela divulgazione delle politiche di genere. Credo che le politiche attive del lavoro, delega nuova per la città, e le politiche per la parità di genere possano essere due facce della stessa medaglia. Spetta a noi integrarle e farle marciare di pari passo". L’assessore Gabriella Porcaro intende farlo con spirito di collegialità, con il resto della Giunta, e con il tessuto associativo cittadino: "Così affronto il mio ruolo - spiega a La Nazione - perché sono convinta che su determinate tematiche sia indispensabile un approccio inclusivo".[FIRMADATA]

Perché pensa che politiche attive e pari opportunità debbano andare a braccetto?

"Sono due temi decisivi nel sostegno ai più vulnerabili. A cominciare dalle donne che devono conciliare sempre più spesso i tempi di lavoro con quelli di cura della famiglia. E ancor più per le donne vittime di violenza o che sono rimaste da sole a crescere i figli e che hanno bisogno di essere sostenute nel loro percorso esistenziale. E anche per tanti altri aspetti".

Quali?

"Restituire alla pubblica amministrazione un ruolo attivo di supporto anche al mondo delle imprese per reperire figure professionali già formate, attraverso percorsi formativi e professionalizzanti ad hoc e gratuiti per i partecipanti e rivolgendosi al mondo dei giovani neolaureati. Dopo anni di stop, sono ripartiti su larga scala i concorsi nella pubblica amministrazione. Vogliamo restituire dignità al settore pubblico dove, anche per le donne, è possibile avere progressioni di carriera importanti e gratificazioni professionali. Intendo inoltre lavorare sulla possibilità di migliorare la qualità della vita delle donne cercando di capire qual è il rapporto con la città e come vengono vissute le scelte dell’amministrazione su sicurezza, iniziative culturali, scelte urbanistiche".

Insomma una città a misura di donna.

"Vorrei promuovere iniziative di protezione sociale e percorsi di medicina di genere e migliorare la vita sui luoghi di lavoro tenendo presenti i meccanismi attraverso cui le differenze legate al genere agiscono sullo stato di salute e sull’insorgenza e il decorso delle malattie nonché sui risultati delle terapie. E‘ importante che tutte le donne abbiano la possibilità di prendersi cura della propria salute e lavorerò con le associazioni rosa del territorio impegnate a rendere disponibili il più possibile mezzi per le diagnosi precoci e per affrontare consapevolmente e serenamente le fasi della vita dalla riproduzione alla menopausa".

Lei ha anche la delega alla partecipazione. A che punto è la riorganizzazione dei Ctp?

"Ricostituiremo questi organismi entro fine anno. E anche qui punterò su condivisione e collegialità. Anche nel tanto contestato nuovo regolamento credo ci siano spazi per fare scelte condivise e attivare una partecipazione reale e dal basso al servizio dei cittadini. La riduzione dei consigli ha prodotto organismi che agiscono su territori molto vasti e tra loro eterogenei e il tessuto associativo può essere valore aggiunto per trovare la giusta sintesi".