"Pisamover. Altra stangata annunciata"

La Giunta ha approvato l'aumento del biglietto del Pisamover a 6,5 euro. Una decisione contestata dal consigliere comunale di opposizione Ciccio Auletta, che denuncia l'aumento della tariffa ogni due anni e la prolungamento della concessione fino al 2054. Critica anche le clausole capestro della convenzione.

"Pisamover. Altra stangata  annunciata"

"Pisamover. Altra stangata annunciata"

"La Giunta ha approvato l’aumento del biglietto del Pisamover a partire dal primo gennaio a 6,5 euro. Una decisione che avevamo anticipato nei giorni scorsi dopo la discussione in commissione consiliare sul tema del riequilibrio del piano economico finanziario dell’azienda che gestisce la metropolitana di superficie". Lo annuncia il consigliere comunale di opposizione, Ciccio Auletta (Diritti in comune) denunciando la previsione dell’amministrazione di adeguare "la tariffa per la corsa singola ogni due anni in base all’indice Istat, per cui nel biennio 2026-2027 il prezzo salirà a 6,8 euro e nel 2028-2029 a 7,1 euro: a questo si aggiunge il prolungamento della concessione di 6 anni e 6 mesi scadendo così nel giugno 2054". Auletta critica "le clausole capestro della convenzione siglata dalla Giunta Filippeschi, che hanno determinato il versamento alla Pisamover spa di circa 2 milioni di euro per compensare le perdite derivate dalla pandemia" ma anche il fatto che "ogni volta che questa infrastruttura privata è in perdita, siano i cittadini pisani a dover compensare questa perdita: ricordiamo che al momento dell’inaugurazione nel 2017 il biglietto costava 2,70 euro e sei anni si prospetta un aumento di quasi 4 euro per una convenzione che inizialmente era stata stabilita in 30 anni". Infine, attacca Auletta, "il progetto Pisamover è nato in maniera fallimentare, lo abbiamo denunciato da subito e continuiamo a monitorarlo costantemente cercando di tamponare la dispersione di denaro pubblico a sostegno di quest’opera tuttavia ancora una volta, si cerca di tutelare l’interesse privato di pochi a scapito di una collettività di cittadini e turisti: le richieste del privato sono immotivate e prive di una sostanziale necessità economica visto che i costi di funzionamento sono rimasti sostanzialmente inalterati e gli stipendi e le manutenzioni sono coperti".